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Uefa, che novità per il Var: utilizzo degli schermi e arbitro che può parlare con i tifosi

In occasione del 43esimo Congresso Ordinario dell’Uefa, che si sta svolgendo in queste ore a Roma, oltre al nuovo mandato di quattro anni per Ceferin si è parlato anche delle novità riguardanti il Var e la Champions League. Dal 2024, il massimo torneo europeo andrà infatti in campo con il nuovo format da quattro gironi composti da otto squadre.
A cura di Alberto Pucci
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Il futuro del calcio europeo si sta discutendo in queste ore a Roma, dove l'Uefa ha organizzato il 43esimo Congresso Ordinario. Dopo le novità annunciate dal capo degli arbitri Roberto Rosetti, altre interessanti sviluppi riguardanti la tecnologia Var sono stati annunciati nelle scorse ore. Prima di conferire il nuovo mandato di quattro anni al presidente Aleksander Ceferin, lo stato maggiore dell'Uefa ha infatti non solo confermato l'estensione del Video Assistant Referee alla Champions League ma anche la sua implementazione.

La novità sarà l'utilizzo dei maxi-schermi per avvertire i tifosi e spiegar loro la decisione dell'arbitro: un sistema che dovrebbe garantire maggior trasparenza e che verrà utilizzato anche in Italia. Secondo il "Corriere della Sera", anche nel nostro paese verrà poi data la possibilità al direttore di gara di parlare a spettatori (e telespettatori) attraverso il vivavoce: come accade, ad esempio, nel football americano.

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L'occasione di Ceferin

Il presidente Ceferin, che ha descritto il lavoro dell'Uefa come "un'occasione unica per cambiare in meglio", ha poi introdotto il formato della nuova Champions League in vigore dal 2024. Scartata l'idea di un Superlega, il massimo torneo europeo vivrà comunque una rivoluzione non da poco perché dagli attuali otto gironi da quattro squadre, si passerà a quattro gironi da otto. Il tutto per non scontentare la Fifa e per andare incontro agli interessi anche dei Paesi minori.

Durante il Congresso, il numero uno dell'Uefa ha anche acceso un faro sul discorso del rispetto e del Fair Play: "Rispetto significa anche rispetto dei ruoli. Chi bara deve essere punito per rispetto nei confronti di chi fa sforzi e sacrifici per rispettare le regole – ha spiegato Ceferin – Questo messaggio vale per il doping, per le partite truccate, per la corruzione e per chi non rispetta il fair play finanziario".

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