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L'ultima partita di Totti con la Roma

Totti, una carriera da dieci tra gli dei del calcio mondiale

Maradona, Pelé e Messi sono nei piani alti dell’olimpo dei numeri 10, ma in questa ristretta elite di campioni c’è spazio anche Francesco Totti.
A cura di Alessio Morra
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Francesco Totti è uno dei calciatori italiani più forti di tutti i tempi. Il simbolo della Roma fa parte anche del ristretto gruppo dei migliori ’10’ di sempre. Collocare il quarantenne calciatore, campione del mondo con l’Italia nel 2006, però non è facile. Perché Totti per longevità e per magie è stellare, ma nella storia del calcio ci sono stati, e ci sono, dei fenomeni che hanno avuto una carriera superiore alla sua. Così per collocare i più forti numeri ’10’ della storia di questo sport proviamo a dividere i migliori in due gruppi: quelli che hanno un posto nell’Olimpo del calcio e quelli che fanno parte del gruppo degli ‘eroi’.

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L’Olimpo – Diego Armando Maradona è Zeus, che guarda tutti dall’alto. Le imprese compiute con l’Argentina e con il Napoli lo hanno reso immortale. Pelé, storicamente il calciatore che all’argentino ha conteso lo scettro di migliore di sempre, invece è Apollo, che rappresenta nell’Olimpo la luce, la saggezza. Mentre Leo Messi, il più forte numero 10 dell’era moderna, è Hermes, il messaggero degli dei, che praticamente ci ha fatto capire che anche nel calcio di oggi c’è spazio per la fantasia e per le giocate geniali del fuoriclasse, che fa vibrare e gioire i tifosi in ogni angolo del mondo. L’’indimenticabile Cruyff è il Dioniso del calcio. Dioniso rappresentava la gioia di vivere, che sul campo (e non solo) mostravano gli olandesi negli anni Settanta. Il grande Zico invece è Poseidone, fuoriclasse cresciuto in riva al mare.

Gli eroi – Francesco Totti fa parte della lunga schiera degli ‘eroi’, in cui ci sono numeri 10 indimenticabili come Lothar Matthaus, che ha vinto tutto, ha preso parte a cinque mondiali ed in campo era inarrestabile come un carro armato per questo è Ercole. Roberto Baggio, forse il campione più amato in Italia, è Ulisse. Perché come il leggendario protagonista dell’Odissea ha viaggiato tanto, ha avuto tante gioie e tanti dispiaceri prima di ritornare a casa. Del Piero nel 2006 si autoproclamò Achille. Lui scese dalla collina e fu decisivo nelle ultime due partite di quel Mondiale. E poi c’è Totti che è Enea, grandissimo guerriero che per tutti è il fondatore di Roma.

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