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Totti: “Tra Messi e CR7 preferisco la Pulce. Il ritiro? Quando ho smesso parlavo da solo”

In una lunga intervista il neodirigente della Roma torna a parlare anche del famoso calcione a Balotelli: ” Era una cosa accumulata da anni, per quello che diceva sui romani. Dai e dai… Comunque è stato brutto quello che ho fatto”
A cura di Marco Beltrami
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Francesco Totti si racconta. Le prime sensazioni dopo il ritiro, alcuni retroscena sulla vita sportiva e privata e le sue impressioni sul futuro del calcio italiano. Tanti i temi trattati dall'ex bandiera della Roma e neodirigente con la sua proverbiale schiettezza. Impossibile non partire dall'addio al calcio, che ha di fatto rappresentato per lui, uno snodo cruciale tutt'altro che semplice da affrontare.

La nuova vita da dirigente di Totti

Ai microfoni del "Corriere della Sera", il Pupone è partito proprio dalle difficoltà del post ritiro e della nuova vita da dirigente: "E' cambiato tutto. La vita, la testa, il fisico. Ero abituato a fare sempre le stesse cose: sveglia presto, colazione, allenamento. Come una macchina. Adesso devo programmare la giornata. L’impatto non è stato semplice. Ho chiesto alla società se potevo ricaricare le batterie per un po’. Avevo voglia di dare un taglio, liberare la testa, godermi i miei figli. Me lo hanno concesso e li ringrazio, così ho potuto cominciare con il piede giusto il nuovo percorso. Sono rimasto nel calcio, che per me è la vita. È tutto"

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Totti e lo shock per l'addio al calcio

Non è stato facile lasciare il calcio giocato, per Totti che ha raccontato i primi giorni senza terreno di gioco: "Il mio lavoro resterà sempre nel calcio. Ne sono convinto. Ho la fortuna di poter stare con la squadra, con l’allenatore e con i dirigenti. Divido le partite con loro. Vado sul pullman. Vado in ritiro. Lavoro a 360 gradi. Sono stato calciatore e conosco tutte le dinamiche. So come trattare un giocatore. Dentro lo spogliatoio può starci davvero solo chi ne conosce le parole, gli sguardi, i momenti giusti. Ho questa fortuna rispetto ad altri dirigenti, ho vissuto le dinamiche dello spogliatoio. Ci vado ogni giorno, come prima. Solo che adesso non mi spoglio. All’inizio parlavo da solo, come un matto: sono infortunato, sono squalificato, adesso rientro. Però adesso mi sono abituato. Si soffre di più in tribuna, perché in panchina speri sempre di poter entrare. In tribuna ascolti cose pazzesche. Tutti allenatori. Penso: chissà cosa dicevano quando giocavo io?". 

Le difficoltà con Spalletti

Dopo aver raccontato le emozioni della giornata dell'addio, sottolineando qualora ce ne fosse bisogno il suo legame con la Roma che ha preferito anche alle avance del Real, Totti è tornato a parlare delle difficoltà con Spalletti: "Gli ultimi mesi con Spalletti sono stati complicati. Avevamo un bel rapporto, prima che se ne andasse nel 2009. Quando è tornato, mi sono messo a disposizione. Avrei preferito giocare di più, visto che era l’ultimo anno, però non ho nessun rimprovero da fargli. Ho accettato dignitosamente le sue decisioni. Mi è dispiaciuto, ma so che le scelte le fa l’allenatore e poi, semmai, ne paga le conseguenze. Ho ricevuto proposte per andare negli Emirati o negli Stati Uniti. Mi avrebbero ricoperto di soldi, ma avrei rovinato 25 anni d’amore. Poteva essere un’esperienza, non ero ben visto dall’allenatore in quel contesto. Però anche questa volta ho scelto la Roma". 

Un nuovo Totti per la Roma?

E chissà che in futuro non ci sia un altro Totti a infiammare le platee e far sognare i tifosi. Francesco si scioglie quando si parla di Cristian che già scalpita nelle Giovanili giallorosse: "Sono un padre modello. Gli insegno quello che mi hanno insegnato i miei genitori: rispetto, educazione. Certo, ha questo cognome pesante. Gioca e la gente spera che io vada a vederlo. Lo lascio fare, non gli dico niente. Tra 3 o 4 anni vedrò di che stoffa è fatto veramente. Se non fosse un campione come il padre? Meglio la verità piuttosto che una bugia che può metterlo in difficoltà in futuro". 

Montella ct dell'Italia, Totti approva

Grandissima la delusione per la mancata qualificazione dell'Italia ai Mondiali. Totti ha le idee chiare per il futuro del calcio nostrano che dovrebbe ripartire dai suoi ex compagni Tommasi e Montella: "Non pensavo che succedesse questo dramma calcistico. A giugno accenderò la tv e non vedrò l’Italia, è surreale. Insigne fuori? Con me giocava dal primo minuto, è uno dei pochi che poteva risolvere la partita. Come può ripartire il calcio italiano? Da Damiano Tommasi. Primo perché è amico mio e secondo perché è competente. Una bella figura: giovane, trasparente, pulito. Se vai all’estero con lui fai bella figura. Il Ct?A questo punto, Montella. Rifaccio la Roma dello scudetto". 

Tra Ronaldo e Messi, Totti sceglie la Pulce

E a proposito di colleghi e fenomeni, Totti ha anche espresso la sua preferenza tra Messi e Ronaldo, senza alcun dubbio: "I più forti? Messi o Cristiano Ronaldo. Però preferisco Messi". E a proposito di Ronaldo, Totti ha un grande rimpianto, quello di non aver giocato con il suo più vecchio omonimo brasiliano: "Non aver giocato con Ronaldo, quello dell’Inter. Il mio sogno, ma anche il suo. Ha segnato tanto, ma con me segnava ancora di più". 

Il retroscena sul fallaccio a Balotelli

Un retroscena anche sul famoso fallo di reazione su Balotelli. Un calcione che vanta il record di visualizzazioni sulla rete. Totti torna su quell'episodio, svelandone i retroscena: "Lì non c’era bisogno del Var. Era una cosa accumulata da anni, per quello che diceva sui romani. Dai e dai… Comunque è stato brutto quello che ho fatto. Balotelli si è perso? Arrivare è facile, mantenersi difficile. Senza testa resti al massimo bravo giocatore. La famiglia mi ha insegnato i valori e il rispetto nello sport e nella vita. Senza famiglia non vai da nessuna parte". 

Totti su Napoli-Juve e lo scudetto

Il futuro da allenatore può attendere per Totti che ha detto la sua anche su Napoli-Juventus e sulle candidate allo scudetto: "Ci sono tre quattro squadre sullo stesso livello, ma qualcosa in più ce l’ha sempre la Juve. Il Napoli? È la squadra più bella da vedere, può vincere lo scudetto se non avrà troppi infortuni. Napoli-Juve? Tiferò per un pari, così prendiamo punti a tutte e due. Senza la Roma, preferisco il Napoli, così per cambiare. A Torino si saranno stancati di festeggiare. A Napoli ci camperanno per altri cent’anni pure loro. Mi piacerebbe uno scudetto al Sud. Scudetto all'Inter? No, all'Inter No".

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