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Torres in lutto, scomparso nella notte l’ex tecnico Vincenzo Cosco

Il cinquantunenne allenatore molisano, che si era già ritirato dall’incarico nello scorso dicembre, non è riuscito a vincere la lotta contro il tumore che, per la seconda volta, era tornato ad “invadere il suo corpo”.
A cura di Alberto Pucci
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Quando ti accorgi che non guarda in faccia nessuno, è purtroppo già tardi. Che tu sia un atleta perfettamente allenato o un semplice "uomo della strada" con qualche chilo di troppo, per lui non c'è differenza. Anche il calcio, purtroppo, deve fare i conti con il male del secolo e registrare l'ennesima brutta notizia. Dopo la recente tragedia in casa Rio Ferdinand, con il difensore inglese che ha perso la moglie Rebecca di soli 33 anni, anche in Italia torniamo a piangere la scomparsa di uno sportivo che, coraggiosamente, ha tentato di combattere il tumore fino all'ultimo secondo. Nella notte, infatti, è scomparso a Larino, all'età di 51 anni, Vincenzo Cosco: l'allenatore molisano della Torres (Lega Pro, girone A) che da tempo cercava di vincere la sua partita più importante. Il tecnico dei sardi si era ritirato lo scorso Natale, proprio a causa del brutto male. Un addio che Cosco aveva spiegato in una lettera aperta indirizzata ai tifosi, nella quale aveva reso di dominio pubblico il suo problema: "Il cancro è tornato ad invadere il mio corpo, sono costretto a salutare il calcio".

Il precedente del 1996 – C'è chi è stato più fortunato, come ad esempio Francesco Acerbi, chi invece non è riuscito a fermare l'avanzata del male. Vincenzo Cosco, che orgogliosamente e tenacemente ci aveva provato, era nato a Santa Croce di Magliano (Campobasso) e da giocatore era sceso in campo anche in C2 con il Castel di Sangro e la Pro Vasto. Appese le scarpette al chiodo, si era innamorato della professione dell'allenatore, arrivando in Sardegna dopo un giro "largo" che aveva toccato persino l'Ungheria. Come nel caso del giocatore del Sassuolo, Cosco aveva già dovuto interrompere la sua carriera negli anni novanta, per combattere contro il male: battaglia che, in quel caso, riuscì a vincere. Alcuni giorni fa, il suo ultimo saluto pubblico ai tifosi della Torres in occasione della salvezza dei suoi ragazzi: "Voglio ringraziare i miei calciatori e i tifosi – aveva scritto – Un sentito grazie anche a chi mi scrive tutti i giorni, facendomi sentire il proprio calore, indispensabile per continuare a combattere". Affetto che, purtroppo, non è bastato.

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