Torres all’Atletico Madrid: il Niño torna a casa per tornare un campione (video)
Ora è ufficiale anche l'ultimo tassello dell'affare di mercato che ha visto protagonista ancora una volta Adriano Galliani e il Milan che hanno bruciato tutti (leggi Inter) per riportare in Italia Alessio Cerci e salutare anzitempo Fernando Torres. Che ripartirà dall'Atletico Madrid, laddove era iniziata la favola del Niño e la sua avventura nel calcio dei fenomeni, spopolando in Inghilterra con la maglia del Liverpool. Lo ha annunciato lo stesso club spagnolo con una nota sul proprio sito internet chiara, titolata così: "Fernando torna a casa" con tanto di hashtag per i social network. L'attaccante indosserà di nuovo la maglia dei Colchoneros, con cui ha debuttato nel lontano 2001 a poco più di 17 anni. Nell'Atletico Madrid, Torres è una vera e propria icona, perché in biancorosso ha disputato 244 partite segnando 91 gol. La formula dell'accordo con il Milan è un prestito per il resto di questa stagione e per tutta la prossima dopo che i rossoneri lo hanno definitivamente riscattato dal Chelsea. L'affare si chiuderà definitivamente il 5 gennaio, quando riaprirà il mercato in Italia e quando arriverà il transfer dalla federcalcio spagnola. Fernando Torres ha affidato al suo profilo Twitter l'emozione per il ritorno a Madrid: "Finalmente a casa! Grazie a tutti quelli che hanno reso possibile questo sogno".
Predestinato del calcio spagnolo. La carriera di Torres inizia all'età di 10 anni quando come attaccante del Rayo 13 e una stagione da protagonista con 55 gol all'attivo, si guadagna il provino con l'Atlético Madrid dove approda subito, nel 1995, a soli 11 anni prendendo il posto nell'attacco titolare delle giovanili dell'Atlético Madrid. Un predestinato che vince subito: il primo importante trofeo giovanile arriva nel 1998 quando l'Atlético decide di far partecipare la selezione Under-15 alla Nike Cup Europe contro i pari età di molte squadre blasonate tra cui Real Madrid,Barcellona, Milan, Manchester United e Juventus. L'Atlético, vince grazie a Torres, autentico trascinatore e votato come miglior giocatore europeo di quell'età.
Trascinatore a suon di gol. La stagione 2000-2001, prima in prima squadra per l'attaccante spagnolo, non inizia però nel migliore dei modi: Torres si rompe una gamba e resta out fino a dicembre dopo aver debuttato nell'Atlético Madrid il 27 maggio 2001 contro il Leganés allo stadio Vicente Calderón di Madrid e aver segnato una settimana più tardi la sua prima rete contro l'Albacete. Malgrado l'infortunio, il Niño a 17 anni diventa comunque il più giovane giocatore a scendere in campo per l'Atlético Madrid, entrando da subito nel cuore dei tifosi colchoneros. Nella stagione seguente Torres senza infortuni, gioca 36 partite realizzando 6 reti in Segunda División e trascina l'Atlético alla vittoria del campionato guadagnandosi la promozione nella Liga.
Capitano a 19 anni, nella storia del club e nel cuore dei tifosi. Nella sua prima stagione nel massimo campionato spagnolo Torres gioca 29 partite e realizza 13 gol. Brucia le tappe, Torres e nella stagione 2003-2004 a soli 19 anni, viene nominato capitano dei Colchoneros, diventando così il più giovane capitano della storia dell'Atlético Madrid. Quella stagione è stata la più prolifica dal punto di vista realizzativo con la maglia dell'Atlético Madrid per un totale di 21 reti in 40 partite e disputate. L'Atlético arriva settimo in campionato, qualificandosi per la Coppa Intertoto 2004 la prima competizione internazionale disputata da Torres, dove segna 2 gol in 5 partite, alle quali si sono aggiunti altri 16 gol in campionato e 2 in Coppa del Re per un totale di 20 reti in 49 gare.
L'avventura inglese, la parentesi rossonera, il ritorno a casa. Sia nella stagione 2005-2006 sia in quella 2006-2007 tra campionato e Coppa del Re Torres disputa 40 partite segnando rispettivamente 13 e 15 gol, risultando il miglior marcatore della propria squadra per 5 stagioni consecutive, dal 2003-2004 al 2006-2007. Da quel momento in poi, Torres parlerà inglese, con tre stagioni da fenomeno a Liverpool, e quattro stagioni al Chelsea dove vince una Coppa d'Inghilterra nel 2011-2012. Prima di sbarcare in Italia per la sfortunata parentesi in rossonero che dura l'arco di quattro mesi. Per poi tornare laddove tutto iniziò, a Madrid, in biancorosso, all'Atletico, a casa.