La storia di Francis, il ragazzo che sogna CR7 ma non ha soldi per giocare
Si chiama Francis, ha quattordici anni, vive a Torino ed è figlio di una coppia di immigrati romeni. Il suo sogno è quello di diventare un grande calciatore, e chi lo ha visto in azione giura che il ragazzo ha tutte le qualità per poter provare a realizzare il suo più grande desiderio. A differenza di molti altri ragazzini della sua età, l'attuale condizione della sua famiglia è però diventata un freno alle sue ambizioni. Le difficoltà economiche hanno infatti costretto i genitori a non poter chiedere la residenza all’anagrafe. E senza quel pezzo di carta, Francis non può essere tesserato in nessuna società e disputare i vari tornei Figc.
Un'infanzia difficile
"All'inizio è stato un inferno – ha raccontato il ragazzo al "Corriere della Sera" – Non avevamo i soldi e abbiamo vissuto sei anni nella bidonville di Lungo Stura Lazio. Nel campo era dura giocare a pallone, ma non ho mai abbandonato il sogno di diventare un campione. Il mio idolo? E' Cristiano Ronaldo. Ho la sua foto come sfondo sul mio cellulare". Ad accorgersi di lui i responsabili di "Nessuno Fuorigioco": progetto che ha regalato a molti la possibilità di giocare in una squadra anche senza documenti. "Francis non è un fenomeno, ma è un ragazzo che ha grinta – ha spiegato Timothy Donato, il fondatore del progetto – Abbiamo provato in tutti i modi a tesserarlo. Ma non avendo la residenza è impossibile".
L'aiuto della Polisportiva Centrocampo
La speranza per Francis e per gli altri giocatori senza residenza, è arrivata quando "Nessuno Fuorigioco" si è appoggiato alla Polisportiva Centrocampo. Sul campo di questa società piemontese, Francis ha così avuto la possibilità di mettersi in mostra: "Abbiamo deciso di farlo giocare lo stesso per non perdere il ragazzo – ha dichiarato il presidente Petito – Ma quando è stato espulso per una brutta parolaccia, il suo nome è stato scritto nel referto dell’arbitro e la Lega ha scoperto l’assenza del tesseramento". Nonostante la multa di 180 euro, la Polisportiva Centrocampo non si è data per vinta: "Ci siamo rivolti a dei legali per trovare una spiraglio. La soluzione potrebbe essere che un sindaco, di qualsiasi parte d’Italia, gli conceda la residenza".