Tito Vilanova convinse Messi a restare al Barcellona
"Mister, me ne vado". Così disse Lionel Messi a Tito Vilanova la sera del 19 aprile scorso, pochi giorni prima che il tecnico del Barcellona – malato terminale di tumore – morisse nella clinica Quiron circondato dall'affetto di sua moglie Montse e dei figli, Adria e Charlotte. TV3 ha rivelato l'episodio ribattezzato come ‘ultimo atto d'amore di Tito verso i blaugrana': ovvero, aver convinto il quattro volte Pallone d'Oro argentino a restare con il club catalano, rifiutando le offerte milionarie che arrivavano dal Paris Saint Germain (in quel periodo sulle tracce del fuoriclasse sudamericano). L'incontro tra la Pulce e l'allenatore sarebbe avvenuto a breve distanza dalla sconfitta nella finale di Coppa del Re contro il Real Madrid e dalla batosta incassata in Champions contro l'Atletico di Simeone (rivelazione della stagione sia nella Liga sia in Coppa). E fu un'eccezione, uno strappo alla regola ferrea che Vilanova aveva imposto a se stesso e alla società: considerate le sue condizioni fisiche, provate dalla lunga battaglia contro il cancro e dalle cure specialistiche, non voleva che i calciatori vedessero com'era ridotto.
Così Vilanova convinse Messi a restare al Barcellona
José Manuel Pinto e Pepe Costa (membro dello staff del Barcellona) accompagnato Messi all'incontro riservato con Vilanova. Molto più d'una semplice visita, quasi l'abbraccio tra un figlio e il proprio padre morente che lo ascolta e gli offre l'ultimo consiglio. "Vuoi andar via e dove andrai al Psg?", gli disse Tito. Non era per denaro, piuttosto per questione di stimoli, spiegò il campione dell'Albiceleste. Fu un dialogo intenso, durante il quale il tecnico – che aveva visto crescere Lionel – gli ricordò che mai in nessun altro club si sarebbe trovato a casa sua come al Barça, dove aveva già vinto tutto. Due ore di colloquio e Messi cambiò idea, fugò ogni dubbio, si convinse ad accettare il prolungamento del contratto poi firmato il 19 maggio scorso. E' stato l'ultimo dono di Tito al Barcellona prima che la morte calasse il buio in sala sulla vita dell'uomo e del tecnico che – anche come secondo di Guardiola – aveva dedicato la propria carriera ai colori blaugrana.
