Tanzania, calciatore squalificato due anni per “atti indecenti”

Maxi-squalifica in Tanzania per Juma Said, calciatore e capitano del Mbeya City: il difensore della squadra tanzaniana è stato squalificato per due anni per "atti indecenti", avendo infatti infilato, letteralmente, un dito nel sedere all'avversario John Bocco. Le immagini non lasciano spazio ad interpretazioni: Juma Said è stato anche multato di 930 dollari, senza contare che è stato aperta anche un'udienza preliminare a suo carico. Del resto, il calciatore non è nuovo a questi comportamenti: ad inizio anno aveva infatti avuto otto giornate di squalifica per aver fatto la medesima cosa ad Elias Maguli del Simba.
Un "fenomeno", quello delle dita infilate nelle parti basse di ignari calciatori avversari, che non è affatto nuovo: in tempi recenti, il caso più famoso è quello del cileno Gonzalo Jara, capace anche di non farsi vedere in campo durante "l'atto" vero e proprio e scatenando la rabbia di Edinson Cavani, "vittima" del cileno nei quarti della Coppa America. Gara che poi il Cile vinse 1-0, tra la rabbia degli uruguaiani per l'espulsione del loro uomo più rappresentativo. Lo stesso Jara ha poi spiegato pochi giorni fa che, a suo dire, si sia trattato di un "normale" episodio di gioco, aggiungendo dunque che per lui non c'era nulla per cui chiedere scusa all'attaccante uruguaiano in forza al Paris Saint-Germain, tanto da non aver alcuna paura dell'accoglienza che troverà a Montevideo il prossimo novembre, quando sarà in programma il match tra Uruguay e Cile nel girone di qualificazione alla prossima Coppa del Mondo di Russia 2018. Ma anche il calcio italiano non è nuovo a questi episodi: famoso fu il dito galeotto di Rachid Neqrouz ai danni di Pippo Inzaghi in un Bari-Juventus del lontano 1997. La reazione di Inzaghi fu però quella di restare di stucco, e non reagì alla provocazione del marocchino.