Svezia-Italia, valore delle rose: Azzurri nettamente favoriti, 495 milioni vs 104
Prima del verdetto del campo, l’esiziale sfida di andata valevole per i Playoff mondiali fra Svezia e Italia è già stata giocata mille altre volte nelle ore precedenti la partitissima di Stoccolma. Con la pretattica, la tattica in senso stretto, le dichiarazioni da ambo le parti e le considerazioni degli esperti, infatti, lo spareggio azzurro sembra già esser stato scrupolosamente vivisezionato.
Eppure, per non farci mancare nulla, ed ottenere l’esatta fotografia delle reali forze in campo a disposizione dei Ct Andersson da una parte e Ventura dall’altra, vediamo ora le valutazioni complessive di mercato, reparto per reparto, dei convocati di entrambe le nazionali che si contenderanno il pass per Russia 2018 alla Friends Arena prima e a San Siro poi.
Portieri, Buffon e Donnarumma stracciano la concorrenza
Il dominio italiano per valore di mercato comincia già dai portieri con 3 estremi difensori nettamente più apprezzati, in campo e in sede di contrattazioni, rispetto agli omologhi svedesi. Il tridente azzurro chiamato a difendere i pali nostrani composto dall’eterno Buffon (20 anni fa il suo debutto in nazionale in un Playoff mondiale contro la Russia), dal giovane Donnarumma (attuale valore di 25 milioni di euro) e dal genoano Perin (15 mln), infatti, batte quello svedese con Johnsson del Guingamp (2.5 mln), Olsen del Copenaghen (1.5) e Nordfeldt (1.5) dello Swansea 42 milioni di euro a 5.5 con un divario evidente nei numeri e lampante per fama, ‘brand’ e appeal dei protagonisti in gioco.
Lindelof e più nulla: azzurri in vantaggio anche in difesa
Per struttura e forza fisica, fra le opposte difese, non ci sarebbe partita alcuna con gli svedesi nettamente in vantaggio per stazza e con una media, globale, di 3.3 cm di altezza in più rispetto ai nostri. Nel gioco aereo e contraereo, quindi, l’Italia sarebbe costretta a capitolare.
Tuttavia, “aviazione” a parte, sul mercato, invece, gli azzurri ‘svettano’ sui nordici con una differenza, anche qui, notevole. Bonucci (40 mln), Rugani (17 mln), Astori (8.5 mln), Zappacosta (15 mln), Darmian (12 mln), Chiellini (10 mln), Barzagli (1 mln) e D’Ambrosio (10 mln), infatti, battono Helander (1.5 mln), Granqvist (5 mln), Krafth (1.8 mln), Olsson (5 mln), Augustinsson (4 mln), Lindeloff (22 mln) e compagni con una quotazione di mercato complessiva di 113.5 milioni di euro (media di 14.19 mln per calciatore) rispetto agli appena 44 (5.5 per difensore) a disposizione del Ct Andersson con una differenza, numeri alla mano, di quasi 70 milioni di euro ed un solo calciatore, Lindelof del Manchester United, ad andare in doppia cifra a quota 22 milioni.
Centrocampo, il divario cresce: italiani a +100
Se le media età dei rispettivi centrocampisti di Svezia e Italia è praticamente identica con gli azzurri a quota 27 anni e gli scandinavi a 27.25, il “market value” globale della mediana, tanto per cambiare, è tutto a vantaggio dei convocati di Ventura. E sì perché i vari Larsson (2.5 mln), Svennsson (600mila), Ekdal (2.5 mln), Johannson (2.5 mln), Rohden (1.5 mln), Sema (500mila) o Forsberg (22 mln) e Claesson (4 mln) totalizzano un discreto valore di 36.1 milioni di euro. Un valore però, distante anni luce da quello di Jorginho (22 mln), Verratti (60 mln), De Rossi (5 mln), Parolo (7 mln), Gagliardini (15 mln), Florenzi (20 mln) e Spinazzola (8 mln) che, secondo radiomercato, messi insieme, con una media di 19.57 milioni per calciatore arrivano a quota 137 mln.
Attacco, la forbice è totale: 203 a 18.5
In una sorta di crescendo rossiniano la discrepanza più evidente viene fuori nel reparto offensivo. Qui, infatti, malgrado la presenza di ottimi interpreti del ruolo come Marcus Berg dell’Al-Ain (5 mln), Durmaz (2 mln) e Toivonen del Tolosa (2 mln) e Guidetti del Celta Vigo (8 mln), gli svedesi, orfani di Ibra, soccombono nettamente con solo 18.5 milioni di euro totali.
Soldi che valgono, per fare un paragone, il solo El Shaarawy a quota 17 mln e con un computo generale del pacchetto avanzato, con Immobile (25 mln), Insigne (40 mln), Belotti (30 mln), Zaza (15 mln), Eder (10 mln nonché giustiziere della Svezia agli ultimi europei in Francia), Gabbiadini (15 mln), Candreva (20 mln) e Bernardeschi (30 mln) che fanno salire la sola quota dell’attacco a 203 milioni di euro.
Sul mercato, l’Italia è favoritissima
In conclusione, quindi, secondo l’analisi dei singoli reparti delle due squadre, per il portale Transfermarkt.it, Ventura e compagni non dovrebbero avere nulla da temere contro gli scandinavi con un fatturato finale che vede gli azzurri avanti agli svedesi 495.5 milioni di euro a 104.4. Una forbice netta, un gap pecuniario pazzesco che però vale poco con, nella sterminata storia del football, una vasta giurisprudenza nel quale le sfavorite, le underdog di turno hanno rovesciato il tavolo e poi vinto nel più classico dei “Davide contro Golia”.
A conti fatti però, la nostra Nazionale sembra essere, in contumacia Ibrahimovic, molto più attrezzata della compagine di Andersson e con una duplice motivazione: il biglietto per il mondiale al quale non manchiamo dal 1958 e la succosa vendetta del biscotto dell’europeo 2004, per cui, non ci resta che gridare: forza azzurri!