Supercoppa italiana, la Juventus festeggia con Mandzukic e Dybala
Dopo la finale del 20 maggio scorso in Coppa Italia, che aveva sorriso in maniera beffarda ai ragazzi di Massimiliano Allegri, Juventus e Lazio si sono ritrovate a Shanghai per il primo titolo stagionale: la Supercoppa italiana. La sfida, che ha messo di fronte i campioni d'Italia e la finalista della Tim Cup, è andata in scena in Cina per la quarta volta, dopo le edizioni 2009, 2011 e 2012, mettendo in mostra l'inadeguatezza dell'organizzazione cinese (pessime le riprese televisive fornite alla Rai) e soprattutto le difficoltà di due squadre ancora alle prese con il rodaggio pre campionato. A portare a casa la Supercoppa, alla fine della contesa, è stata la Juventus che, nel corso dei novanta minuti, è stata più pericolosa dell’avversario. In un match avaro di grandi emozioni, i bianconeri hanno comunque costruito le occasioni da gol più nitide, riuscendo ad avere la meglio di una Lazio molto (forse troppo) attenta alla fase difensiva. Per i bianconeri è l'ennesimo successo nella competizione (il settimo), per la Lazio una sconfitta allarmante in vista dei preliminari di Champions League
Zero emozioni nel primo tempo – Ritmi bassissimi, difficoltà nel controllo del pallone (a causa del vento e del campo osceno), poche idee e molti errori individuali: il primo tempo a Shanghai si è chiuso tristemente sullo 0-0. 45 minuti che hanno offerto pochissimo all'affamato pubblico cinese che, probabilmente, avrebbe anche potuto chiedere il rimborso del biglietto dopo uno spettacolo davvero inguardabile. Dopo un paio di fiammate iniziali (se proprio vogliamo chiamarle così), l'unico tiro in porta del primo tempo è arrivato al 26esimo: sinistro di Lichsteiner abbondantemente alto sulla traversa di Marchetti. La Juventus ha faticato moltissimo, nonostante un Pogba degno della maglia numero 10, a servire Koman (preferito a Dybala) e Mandzukic, amplificando i rimpianti dei propri tifosi per l'addio di Andrea Pirlo. Sul versante laziale, invece, si sono visti poco Klose e Candreva, con Felipe Anderson che è risultato il miglior biancoceleste nella prima parte di gara.
Juve all'assalto – Il secondo tempo, per fortuna, si è subito aperto con un'occasione per Mandzukic (stregato da Marchetti) e, soprattutto, con una "perla" di Paul Pogba: gran girata con il destro, con pallone fuori di un soffio. La Lazio ha provato a reagire con un tiro alto di Radu al 52esimo e con una conclusione debole e centrale di Onazi, quattro minuti più tardi. Frazione di gara decisamente più viva, resa ancora più interessante dall'ingresso di Paulo Dybala e di Filip Djordjevic: sostituzioni arrivate pochi minuti prima del vantaggio bianconero di Mandzukic. L'ariete croato, dopo l'errore dei minuti precedenti, è riuscito a battere Marchetti al 68esimo grazie ad un colpo di testa letale, arrivato dopo il cross perfetto di Sturaro. Juventus che ha trovato il raddoppio decisivo cinque minuti dopo con il primo gol anche per Dybala: freddo e preciso nel castigare il portiere avversario, con una botta di sinistro sotto la traversa.
Aspettando il campionato – La vittoria colta in Oriente, è senza dubbio un buon antipasto per Massimiliano Allegri che, tra pochi giorni, affronterà l’Udinese nella prima partita della nuova Serie A 2015-2016. L’undici juventino ha sofferto l’assenza dei tre grandi campioni che l’hanno lasciata (specialmente Andrea Pirlo), mettendo in mostra una condizione fisica approssimativa e un gioco ancora da registrare. Nonostante ciò, hanno pagato le scelte fatte poche settimane fa sul mercato. Mandzukic non è Tevez, ma può garantire gol e "sponde" decisive. Dybala, invece, ha dimostrato in pochi minuti di valere tutti i soldi spesi dal club bianconero. Stefano Pioli, dal canto suo, deve al più presto riorganizzare le idee. Non è tanto l'esordio in campionato a spaventare (i biancocelesti ospiteranno il Bologna), quanto il doppio confronto con il Bayer Leverkusen: vero spartiacque della stagione capitolina. I tedeschi saranno un osso duro per l'undici laziale e, nel doppio confronto, sarà vietato sbagliare.