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Stramaccioni e Conte, chi il maestro e chi l’allievo?

La sfida nella sfida: Juventus-Inter è anche il confronto diretto tra due allenatori che stanno dimostrando di bruciare le tappe conquistando importanti traguardi malgrado la giovane età e un’esperienza limitata. Un testa a testa che questa sera potrebbe decretare il migliore.
A cura di Alessio Pediglieri
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conte stramaccioni

Juventus-Inter alle porte sta catalizzando l'attenzione di tutti su ciò che potrebbe accadere nell'11a giornata. Molti i motivi per seguire il Derby d'Italia sia da un punto di vista calcistico che per questioni extra sportive. Le liti da tribunale per Calciopoli non sono del tutto sopite, così come la sfida per stabilire chi sia il più potente all'interno del Palazzo, senza dimenticare che dopo il regime monarchico nerazzurro tra il 2006 e il il 2010, si sta vivendo una seconda Repubblica bianconera.
In tutto questo, la sfida di Torino ha anche eccezione ulteriore, dovuta ai due tecnici che guidano le due squadre, Antonio Conte e Andrea Stramaccioni, sono due giovanissimi allenatori italiani, tra i più bravi in assoluto.  Dalle piccole grandi sorprese a loro modo, con il tecnico bianconero che – malgrado la squalifica lo tenga lontano dalla panchina – è il vero autentico leader carismatico della Juventus e con quello nerazzurro che ha saputo accettare – e al momento vincere – la sfida datagli in mano. Restando però più simili di quanto non si creda o di quanto non si voglia riconoscere.
Tanto da trovare delle similitudini e analogie tra Antnio Conte ed Andrea Stramaccioni, allievi e maestri di loro stessi.

“ Chi pensa che le vicende giudiziarie di Conte possano condizionare la nostra stagione, ha fatto i male i calcoli ”
Andrea Agnelli, presidente Juve
Conte: il comandante vecchio stampo – L'allenatore di origini pugliesi è – come tutti sappiamo – squalificato ed impossibilitato a parlare a ridosso delle partite, ma l'impatto negativo è quasi nullo con una squadra che lo segue domenica dopo domenica e che lui è capace di programmare con una puntualità disarmante, tanto da trovare sempre gli equilibri giusti. Una situazione paradossale a tal punto che questa Juventus gioca e vince come se Conte fosse ogni domenica presente in panchina, trasformando ciò che poteva essere un handicap, in un elemento positivo e un motivo in più per imporsi ad ogni avversario.
E Conte è un tecnico giovane malgrado qualcuno pensi il contrario. E' solo da due anni che può vantare una guida di primo livello dopo anni di ‘gavetta' in giro per l'Italia. Con un obiettivo dichiarato: lasciare il segno  a lungo possibilmente non solo in Italia – dove ha già posto pietre cardini – ma anche in Europa.
Un cammino difficile, iniziato la scorsa stagione ma che ha già portato in bacheca bianconera una SuperCoppa Italiana e un tricolore e il ritorno storico in Champions League.
Questa Juventus porta le ‘stigmate' di Conte: un organico ricco con più di una soluzione per ogni ruolo in ogni parte del campo, una ‘fame' mai doma che comporta ogni domenica la volontà assoluta della ricerca del risultato. Grinta, capacità, esaltazione del gruppo. Così si potrebbero riassumere l'operato e le qualità di Conte, un vero e proprio ‘maestro' che insegna il proprio credo senza farlo pesare più di tanto. Ma dai risultati certi. Tanto che i suoi fidi scudieri, Carrera prima e Alessio oggi sanno concretizzare dettami e schemi elaborati in settimana.

“ Abbiamo le carte in regola per mettere in difficoltà la Juve, ce la giochiamo ”
Andrea Stramaccioni, all. Inter
Stramaccioni, il nuovo che avanza –  Di fronte, Andrea Stramaccioni, altro allenatore giovane e dalle qualità garantite dai risultati. Un tecnico alla prima vera esperienza da inizio di stagione con una ‘grande', nato dal cilindro di Massimo Moratti dopo le delusioni Leonardo-Benitez-Gasperini-Ranieri. Trasformando l'Inter una tra le squadre migliori nel panorama nazionale.
Contrariamente a ciò che tutti si aspettavano lo scorso anno, al tecnico romano sono state consegnate le chiavi dello spogliatoio dell'Inter. E dopo un tentennamento iniziale con chiaro-scuri in Italia e in Europa, il cerchio sta sembrando quadrare esaltando le doti di chi è in panchina. La capacità di ‘girare' i propri giocatori trovando sostegno da parte di tutti, l'intelligenza di guardare alle proprie caratteristiche prima di quelle avversarie, l'umiltà (anche se mal celata) di preferire un gioco tutto sostanza laddove i risultati potrebbero remare contro.
Fino ad ottenere sette vittorie consecutive in campionato, piccolo grande record che ha permesso all'Inter di risalire la classifica dal settimo al secondo posto nell'arco di un mese. E sperare di giocarsi alla pari la sfida di Torino con la Juventus capolista e campione in carica, con un solo obiettivo, vincere contro i bianconeri.

Stasera si decreterà il migliore? – Due modi diversi di vivere il calcio ma con la stessa filosofia di non mollare mai, risultare determinati ai limiti della simpatia per chi non condivide il loro credo e non fa parte della loro squadra. Con un obiettivo univoco per entrambi: essere i migliori.
Da qui una domanda precisa e la cui risposta è difficile da dare: chi è il maestro e chi l'allievo tra Stramaccioni e Conte?
Il primo deve ancora vincere qualcosa per dimostrare coi fatti, le proprie qualità anche se a livello giovanile è riuscito laddove molti altri hanno fallito. In attesa di un trofeo, intanto, la sua Inter – la stessa di Benitez, Leonardo o Ranieri – è oggi un gruppo, una squadra con attori intercambiabili che ben accettano il proprio ruolo da comprimari o protagonisti in base alle volontà del loro allenatore.
Il secondo ha già ottenuto delle conferme ma è proprio adesso che arriva il difficile quando tutti sanno già cosa sei capace di fare.
Da questo punto di vista, Juventus-Inter sarà un'occasione ulteriore per stabilire chi sarà il migliore. Fino al prossimo scontro diretto.

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