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Strakosha escluso dalla nazionale: Panucci lo lascia fuori per aver perso l’aereo

Il commissario tecnico dell’Albania non ha accettato le scuse del laziale, che aveva perso il volo per Tirana a causa del traffico romano. “Mi dispiace per lui, tuttavia la disciplina è ancora più importante per la squadra”, ha spiegato Armand Duka, presidente della federazione calcistica albanese.
A cura di Alberto Pucci
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Per la nazionale albanese, nonostante il dolore alla spalla, durante il match con il Parma aveva stretto i denti e portato a termine la partita. Un sacrificio che però non è bastato a Thomas Strakosha per raggiungere il ritiro dell'Albania e partecipare alla preparazione per le due gare contro Turchia e Andorra. Il portiere della Lazio, che ha perso il volo per raggiungere il suo paese a causa del traffico romano, è stato infatti lasciato a casa da Christian Panucci che non ha digerito il ritardo del suo giocatore.

"Mi dispiace per Strakosha che è uno dei nostri giocatori di maggiore qualità, tuttavia la disciplina è ancora più importante per la squadra – ha spiegato Armand Duka, presidente della federazione calcistica albanese – Da quello che mi ha riferito l’allenatore, Thomas non aveva delle ragioni oggettive per essere assente. È una lezione per il giocatore, la nazionale è al di sopra di tutto".

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La reazione del padre/agente

Un'esclusione che ha ovviamente messo di malumore il portiere biancoceleste, rimpiazzato da Panucci con la convocazione all'ultimo minuto di Gentian Selmani: ventunenne cresciuto nel Partizani Tirana, e già titolare nell'unger 21 albanese. Il giocatore rimarrà dunque a Roma e tornerà ad allenarsi a Formello alle dipendenze di Simone Inzaghi: il tutto in vista della delicata trasferta di Milano contro l'Inter.

"Mi trovo in difficoltà a parlare di questa vicenda – ha commentato il padre di Strakosha – In ogni caso, l’interesse della nazionale è prioritario. Quindi, nonostante sia anche il manager di Thomas, con tutta onestà rispetto la decisione del commissario tecnico. Non voglio entrare nel merito di quanto successo. Nel momento in cui le regole sono quelle, essendo una violazione disciplinare non arrivare nell’orario stabilito, sostengo e rispetto la decisione dell’allenatore".

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