Stakanovisti: solo Acerbi e Skriniar non hanno mai saltato un minuto in questa Serie A
La Serie A non si ferma, anzi tornerà immediatamente protagonista tra oggi e domani per la 33a giornata in inedita veste infrasettimanale. Seppur il pareggio del Napoli sul campo del Milan e la seguente vittoria della Juventus in casa con la Sampdoria abbiano permesso ai bianconeri di portarsi a +6 sui rivali mettendo così una seria ipoteca sul titolo, a sei giornate dal termine del campionato tutto è ancora aperto: dalla lotta scudetto (domenica ci sarà lo scontro diretto all’Allianz Stadium), alla lotta per l’ingresso in Champions League e in Europa League, fino alla corsa salvezza che, Benevento a parte, vede 7 squadre coinvolte nell’evitare la penultima e la terzultima posizione finale che vorrebbe dire retrocessione in Serie B. E allora è tempo anche di cominciare a dare uno sguardo alle statistiche e ai numeri totalizzati da diversi calciatori del nostro campionato in vista di questo finale di stagione che si annuncia molto emozionante.
Dai top club alle cosiddette ‘piccole’, sono tanti gli allenatori che non riescono a rinunciare neanche per un minuto ad alcuni calciatori giudicati insostituibili durante il corso di una partita, anche se giocata male. Sono definiti ‘stakanovisti’ del torneo, infatti, tutti coloro i quali sono sempre rimasti in campo senza essere mai sostituiti, totalizzando il maggior numero di minuti totali rispetto a tutti gli altri colleghi in Serie A. Lasciando per un attimo da parte i portieri, con i vari Donnarumma, Alisson, Perin, Sorrentino, Sirigu, Sportiello, Cordaz, Handanovic e Strakosha, che hanno totalizzato anche loro un somma di 2880 minuti giocati, ecco invece quali sono gli unici due calciatori di movimento che possono godere di questo singolare primato.
Acerbi: l’habitué degli stakanovisti
Il primo è l’highlander della Serie A, Francesco Acerbi. Infatti, il difensore del Sassuolo nelle trentadue gare disputate dagli emiliani in questo campionato sia con Christian Bucchi in panchina che nella gestione di Giuseppe Iachini non ha saltato nemmeno un minuto non essendo mai stato sostituito, né espulso né tantomeno squalificato o infortunato. Per il centrale milanese non si tratta però di una novità: con quella disputata domenica al Mapei Stadium con il Benevento sono 101 i match consecutivi giocati in Serie A. Dal 18 ottobre 2015 infatti il 30enne è sempre partito titolare in tutte le gare dei neroverdi del massimo campionato del Belpaese, rimanendo tra l’altro in campo per tutti i 90’, senza essere mai sostituito. Mai una squalifica (soltanto 6 ammonizioni ricevute), mai una partita saltata da allora (le ultime sono quelle con Chievo ed Empoli, vale a dire alla 6a e alla 7° giornata del campionato 2015/2016) e 9.090 minuti (escluso recupero) sui campi di A senza pause.
Un calcio al cancro e adesso è caccia aperta a Zanetti
Un record incredibile che, anche se non si tratta di un primato assoluto per la Serie A (appartiene a Javier Zanetti che con l’Inter è arrivato a quota 137 gare di fila in A), assume ancora più valore perché centrato proprio da lui. Da quel calciatore a cui nel luglio del 2013 era stato diagnosticato un tumore al testicolo che una volta superato si è ripresentato qualche mese più tardi costringendolo a cicli di chemioterapia. Ma che, con la grande forza che possiede, è riuscito a sconfiggere nuovamente e a tornare in campo più forte di prima.
Skriniar: da ‘pacco’ a indispensabile
Il secondo invece è lo slovacco Milan Skriniar, anche lui di professione difensore centrale e, come Acerbi, nemmeno un minuto saltato nelle 32 partite di campionato disputate fin qui dall’Inter. Alla sua prima stagione in nerazzurro l’ex Sampdoria è diventato immediatamente indispensabile nello scacchiere tattico di Luciano Spalletti che non può e non vuole mai fare a meno di lui. L’alto rendimento, l’ottima tenuta fisica e le poche ammonizioni (2) rimediate hanno permesso che ciò accadesse facendo ricredere molti dei quali hanno storto il naso per i 23 milioni di euro (più il cartellino di Gianluca Caprari) versati alla Sampdoria per portarlo alla corte del tecnico di Certaldo.