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Stakanovisti d’Europa, ecco i calciatori più impiegati in giro per il ‘Vecchio Continente’

Quando in Europa mancano pochi turni alla fine dei singoli campionati, ecco i calcatori che hanno accumulato più minuti nei rispettivi club nell’annata 2017/2018. Primo Willian, quinto De Bruyne.
A cura di Salvatore Parente
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Nel calcio moderno dove i tanti impegni ravvicinati, gli scontri diretti e gli elevatissimi ritmi di gioco impongono, specie per le big del football, un certo turnover, ci sono ancora fenomeni del pallone a cui, malgrado tutto, i propri allenatori non rinunciano mai, o quasi.

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Secondo una certa teoria, portata avanti dai vari Mourinho, ZidaneGuardiola, Allegri o Valverde, infatti, non esisterebbe una formazione tipo ma un undici che cambia pelle gara dopo gara fondando le proprie ambizioni di successo però su tre/quattro elementi con i gradi di ‘imprescindibili’. Una sorta di zoccolo duro, di catena centrale, di ossatura senza la quale l'intera squadra diverrebbe altra, diversa, semplicemente smarrita. E così, nel contesto descritto, ecco i talenti in giro per il ‘Vecchio Continente', nei top 5 tornei d'Europa, con più partite a referto in questa annata 2017/18.

Willian l’irrinunciabile di Conte e di Tite

A destra, a sinistra, nella coppia d'attacco o anche nel tridente offensivo, Willian, nello scacchiere tattico del Chelsea, non esce mai dalle rotazioni di Conte. E infatti, il brasiliano è l’asso nella manica del tecnico nostrano con l’ex Shakhtar Donetsk autentico jolly, ovviamente offensivo, dei Blues. Un jolly insospettabile con l’allenatore italiano bravo a carpire l’intelligenza tattica, la versatilità del ragazzo e ad impiegarlo in tante, tantissime occasioni. Una polivalenza fondamentale anche in ottica nazionale, col Ct Tite letteralmente innamorato del nativo di Ribeirão Pires e convinto a portarlo in Brasile malgrado il suo eccessivo minutaggio accumulato.

la classifica dei calciatori più impiegati d'Europa (Transfermarkt.it)
la classifica dei calciatori più impiegati d'Europa (Transfermarkt.it)

Un minutaggio, numeri alla mano, di 3.158’ di gioco e ben 55 gare totali: il minutaggio, James Forrest del Celtic Glasgow a parte (3.892’), più alto d’Europa.

https://www.youtube.com/watch?v=G_grGhRb3As

Rakitic meglio di Willian per minutaggio

Al secondo posto in questa speciale classifica dei prodotti ai quali nessun tecnico, per cucinare la propria pietanza, può rinunciare, troviamo un calciatore di assoluto valore, attacco-difesa, come Ivan Rakitic. E sì perché pur con l’addio del tecnico Luis Enrique e con l’arrivo di Ernesto Valverde, il fine dicitore della mediana blaugrana non ha avvertito alcun calo di considerazione, anzi, con l’ex allenatore del Bilbao, infatti, il suo impiego è, se possibile, vieppiù aumentato.

Un aumento considerevole che lo ha portato a non essere convocato in un solo caso, quello nella sfida di ritorno della Coppa del Re contro il Real Murcia, e a non disputare nemmeno un istante di gioco lo scorso febbraio con l’Espanyol nelle 50 gare stagionali del Barcellona. Uno score notevole col centrocampista ex Siviglia, contando anche le sfide disputate con la sua nazionale, a giocare ben 54 partite totali con un minutaggio di oltre 4.195’.

https://www.youtube.com/watch?v=18MiOWCFHqc

Bernardo Silva: il jolly dalla panchina

Sul terzo gradino del podio, invece, rintracciamo il talento del Manchester City Bernardo Silva. Contando le sue presenze in stagione, in valore assoluto, infatti, l’ex Monaco, pagato in estate ben 50 milioni di euro, risulta essere con 53 partite stagionali (7 col Portogallo) il terzo profilo più impiegato d’Europa.

Eppure, rispetto al predetto Rakitic, il #10 Citizen ha un ruolo ben differente dal croato: l’esterno offensivo di Guardiola è, difatti, il jolly dalla panchina dell’Etihad Stadium col manager spagnolo che l’ha fatto entrare a gara in corso per ben 23 volte sulle 46 esibizioni in maglia Manchester City. Insomma, un campione che entra, spacca le sfide o riesce a legittimare la supremazia dei suoi, e colleziona gare sia pure con un minutaggio meno alto di altri: 2.809’ di gioco.

https://www.youtube.com/watch?v=pWkV9mnztjI

Premier al comando: Heung Min Son e De Bruyne a chiudere

Heung Min Son

Una delle caratteristiche principali per poter diventare, in poco tempo, fra gli irrinunciabili della propria squadra c'è di sicuro la capacità di sapersi adattare interpretando al meglio qualsiasi ruolo. Una dote, questa, propria del predetto Willian ma anche del sudcoreano Heung Min Son che, quest'anno, è riuscito a confermarsi su ottimi livelli consacrandosi come uno degli uomini migliori del Tottenham.

Un talento che deve molto della sua crescita al tecnico argentino Pochettino capace, a causa anche di alcuni infortuni, vedi quello dell'ultimo periodo di Kane, di insegnargli tanto spostandolo, da utilissima pedina, da una parte e dall'altra del campo, fino al centro dell'attacco nei panni di simil-Mertens, trovandolo in campo praticamente sempre. Su 47 partite Spurs, infatti, 45 hanno visto come protagonista il #7 di Wembley con solo due panchine a referto e qualcosa, nazionale annessa, come 53 sfide annuali da agosto in poi.

https://www.youtube.com/watch?v=kzwleM6Tl3s

De Bruyne

Infine, a chiudere il cerchio, ecco spuntare, sempre sponda Manchester City, Kevin De Bruyne. Mente del gioco Citizen e talento in grande, grandissimo spolvero, il belga ha saputo interiorizzare al meglio lo stile di gioco guardioliano divenendone uno dei calciatori più adatti ai fraseggi stretti, al possesso palla, alla supremazia territoriale, alle improvvise verticalizzazioni ed al classico ‘tiki-taka'. Motivo per il quale il tecnico spagnolo non si è mai, o quasi, permesso il lusso di non schierare il fantasista ex Chelsea che, per tutta risposta, lo ha ripagato al meglio con 11 gol e addirittura 20 assist in 45 match complessivi (che diventano 52 col Belgio).

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