Staff, stipendio, mercato: il Napoli è di Carlo Ancelotti
Tempo scaduto, aveva detto Aurelio De Laurentiis tracciando una linea spartiacque tra Maurizio Sarri e il futuro del Napoli. L'incertezza del ‘comandante', dovuta anche all'attesa per i sussurri di Radio Londra (chiamata che non è arrivata ancora) e un'offerta allettante dalla Russia (lo Zenit), hanno spinto il presidente a tirare avanti per la propria strada. Se il tecnico vuole esserci, bene… altrimenti so già cosa fare. E lo ha fatto con risolutezza, la stessa che adottò quando – chiusa l'epoca di Walter Mazzarri e dei tenori – alzò d'un gradino la visione progettuale della società scegliendo un manager come Rafa Benitez. Lo ha fatto di nuovo, riprendendo il centro della scena e relegando in un angolo lo stesso Sarri che aveva adombrato la possibilità del ridimensionamento. L'annuncio ufficiale è stato rimandato al tardo pomeriggio solo per una questione di tipo burocratico ma il nuovo corso, di fatto, era già iniziato negli uffici della FilmAuro.
Il cerino adesso è rimasto in mano all'allenatore toscano che si trova nella scomoda posizione di sperare nel pagamento della clausola da parte di qualche club oppure rischiare di star fermo – ironia della sorte – fino al 2020 a libro paga dei partenopei, sempre che – versando 500 mila euro di penale – il presidente non decida di esonerarlo così che la rivoluzione sia compiuta. Ma non sarà così perché non conviene e, facendo un paio di conti, l'idea è molto più semplice e fondata sull'interesse reciproco: il 31 maggio scadrà il periodo necessario per attivare la clausola e versare nelle casse dei campani 8 milioni di euro. Quei soldi verranno investiti sull'operazione Ancelotti con il quale s'è trattato sulla base di un contratto triennale 6.5 milioni netti a stagione (bonus compresi). Del suo staff – comprese le voci su Andrea Pirlo quale suo possibile vice che non hanno ancora trovato riscontri – faranno sicuramente parte quattro collaboratori: il figlio Davide, il genero Mino Fulco, il preparatore atletico Mauri ed il figlio di quest’ultimo Francesco, oltre Luigi La Sala (osservatore e fedelissimo di Carletto).
Con l'arrivo di Carlo Ancelotti sulla panchina del Napoli cambieranno anche le prospettive di mercato e non solo per una questione di nomi (tra cui quelli di Arturo Vidal, ex todocampista della Juventus in uscita dal Bayern) ma anche per il profilo dei calciatori da scegliere (o già scelti… come lo spagnolo Suso del Milan, secondo i primi rumors di mercato alimentati in queste ore). Sarri voleva giocatori che si adattassero alla perfezione al suo modello tattico e chiunque non riuscisse a calarsi nella parte finiva irrimediabilmente dietro le quinte. Con Ancelotti, il ‘leader calmo' (come lui stesso s'è definito nel proprio libro), si vira verso una gestione del gruppo e interpretazione della partita più orientata verso il pragmatismo che la spettacolarizzazione del gioco. Giocatori da considerati punti fermi, incedibili (Insigne, Koulibaly, Ghoulam, Albiol, Callejon, Milik) e colpi da piazzare saranno oggetto di discussione dei prossimi giorni. Oggi verrà formalizzato l'arrivo del nuovo tecnico sulla panchina del Napoli. Sarà rivoluzione ma senza Sarrismo.