Speciale i ricchi del calcio: dall’America all’Indonesia, passando per la Cina
A volte, però gli investitori e i nuovi proprietari o soci arrivano anche da mercati alternativi. Come quello americano. O il sempre più sorprendente mercato asiatico con le inesplorate potenzialità dei territori cinesi e dei bacini dell'estremo oriente, fino a mete mai toccate prima come l'Indonesia. Tutto è a disposizione per chi ha soldi da investire e il calcio diventa sempre più veicolo di immagine e di notorietà da sfruttare non appena vi è occasione.
Reds a stelle e strisce – Nell'ottobre 2010, il Liverpool cambia di proprietà venendo completata la cessione del club alla New England Sports Ventures dell’americano John W. Henry. Un affare da 300 milioni di sterline, che pone così fine al disastroso regno dell’accoppiata Hicks-Gillett. Ancora oggi, la proprietà a stelle e strisce gestisce i ‘reds' ma le fortune sportive del club stentano a concretizzarsi. Nulla a che vedere con gli investimenti e le spese folli di russi e di arabi, ma a Liverpool si sta viaggiando ancor oggi a vista, perdendo contatto con i due club di Manchester, il Chelsea e l'Arsenal. Basti pensare che una Premier manca dalla stagione 1989-90, dal 2006 la Coppa d'Inghilterra e la Community Shield, dal 2005 la Champions e le altre coppe internazionali. Solo nel 2012 riuscì ad alzare al cielo una Coppa di Lega, un po' poco per uno dei più valorosi club d'Inghilterra.
Roma e l'american style – Americani che hanno trovato spazio anche in Italia. Dopo l'avviamento del processo di vendita dell'A.S. Roma, James J. Pallotta, insieme ad altri tre imprenditori statunitensi, Thomas DiBenedetto, Michael Ruane e Richard D'Amore, si offre per l'acquisizione della squadra giallorossa nell'inverno del 2010. Il manager italo-americano si era interessato al team già a seguito del fallimento della trattativa con George Soros e il 15 febbraio 2011 Unicredit avvia la trattativa in esclusiva con la cordata statunitense. Il 16 aprile 2011, in seguito alla firma dei contratti avvenuta a Boston, la DiBenedetto A.S. Roma LLC diventerà il nuovo azionista di maggioranza dell'A.S. Roma. Il 27 agosto 2012 proprio Pallotta è stato nominato nuovo Presidente, diventando il 23° nella storia del club. Risultati? Sotto gli occhi di tutti: tre allenatori in due anni, una dirigenza allo sbando, un progetto fallito dietro l'altro e oggi, ancora senza un nuovo tecnico, un quadro societario definito e un progetto in mano.
Inter made in Indonesia – Restando in Italia però, non si sono fatti avanti solo gli americani, terra di conquista lo diventerà presto anche per il mercato dell'estremo oriente, via Inter. E' oramai quasi in via di definizione, infatti, la cessione o l'accordo di cessione della società a un gruppo indonesiano da parte di Massimo Morati. Si tratta del 43enne Erick Thohir, diventato il nuovo protagonista della scalata ai nerazzurri. Il 43enne è commissioner della Berau Coal, miniere di carbone, ed è editore di tivù e giornali, tra cui Republika con il suo gruppo Mahaka Media e ha già messo le mani sulla squadra di Nba Philadelphia 67ers dal 2011 e pure sul Mls – il calcio Usa – con l'acquisto di quote dello Dc United, la franchigia di Washington. Non solo, in tempi non sospetti è entrato anche in Pirelli, storico sponsor interista. Adesso punterà ai nerazzurri, reduci da una stagione fallimentare, alla ricerca dell'ennesima rifondazione, e soprattutto in agonia economica da anni avendo cestinato i proventi derivanti da un quinquennio di vittorie e successi, ritrovandosi fuori dai parametri delle normative di Fair Play dell'Uefa e davanti al rischio di un collasso finanziario. E si parla anche di una possibile cessione del 100% da parte di Massimo Moratti.
Lippi e la Cina – E di Italia si sta parlando anche in Cina grazie a Marcello Lippi, il tecnico viareggino che ha accettato le lusinghe del Guangzhou Evergrande, investendo su di lui ingenti capitali. Lippi è andato a guadagnare 10 milioni di euro netti a stagione. Ma al contrario di molti altri club super-ricchi in Europa, ha ottenuto risultati immediati con una doppietta. Dopo aver vinto il campionato cinese, l'ex c.t. della nazionale si è aggiudicato anche la coppa nazionale rilanciando in grande le ambizioni del club e della proprietà. Esempio quasi unico, ad oggi, in cui si possa dire che da soli ce la si fa ancora, senza necessità di trovare fondi stranieri. Uno dei casi infatti più eclatante di questi tempi, si trova di fatto in Turchia. Si tratta del Galatasaray, la società che ha fatto parlare di sè per gli acquisti di Drogba, Kuyte, Sneijder. Ma non si è parlato di cosa c'è in realtà dietro al club turco.
Il Galatasaray è attualmente sommerso da un buco di 250 milioni di euro e starebbe – ecco che tornano – coinvolgendo una banca russa, la Vtb, da cui dovrebbero scaturire altri 70 milioni.
Un'Arsenal internazionale – Può essere considerato a tutti gli effetti un caso a parte, quasi limite, quello dei Gunners, franchigia inglese di Londra. Il principale azionista dell’Arsenal è l’imprenditore statunitense Stan Kroenke, con una quota azionaria del 66,83 per cento. Poi c'è una quota societaria del 29,96 per cento che è detenuta dal miliardario dell’Uzbekistan Alisher Usmanov. Più volte ha detto di voler prendere il pieno controllo della società cosa mai concessa da parte degli azionisti americani. E adesso il quadro si complica ancor più perchè è alle porte un’offerta pubblica di acquisto di 1,5 miliardi di sterline, intorno a 1,7 miliardi di euro, da parte di due fondi d’investimento del Qatar e degli Emirati Arabi Uniti. In tal caso, si tratterebbe della più grossa offerta d’acquisto mai fatta nella storia per una squadra di calcio. Il gruppo d’investimento del Medio Oriente vorrebbe anche cambiare l’assetto societario, riunendo la proprietà in un singolo soggetto e raccogliendo tutte le azioni in un unico fondo.
(3 – fine)
per leggere la prima parte: i ricchi del calcio, l'armata russa
per leggere la seconda parte: i ricchi del calcio, l'invasione araba