Spareggi Mondiali Brasile 2014: Ibrahimovic-Cristiano Ronaldo, è sfida totale (video)

Ventidue nazionali sono in lizza per conquistare gli ultimi 11 posti al Mondiale brasiliano. In attesa di venerdì – quando oltre a Portogallo-Svezia si terranno gli altri tre spareggi della zona europea, Ucraina-Francia, Grecia-Romania, Islanda Croazia – domani si giocheranno le prime partite, Messico-Nuova Zelanda e Giordania-Uruguay, che vedono le due squadre americane come naturali favorite. Ma un duello speciale spicca su tutti, quello che metterà di fronte il Portogallo di Cristiano Ronaldo e la Svezia di Zlatan Ibrahimovic, due autentiche macchine da gol, due assoluti fuoriclasse dalle cui giocate dipenderanno le sorti di due nazioni; due fenomeni che affrontano in modo differente il mondo del calcio ma che sono accomunati dal talento cristallino e da un ‘nemico' che li unisce: quel Leo Messi che da anni sta rubando loro la scena internazionale. Ma adesso, la ‘Pulce' è ferma ai box e lo spareggio per Brasile 2014 è un antipasto che vale anche una quasi certa candidatura al prossimo Pallone d'Oro 2013.
La sfida che vale una carriera – A tre giorni dalla prima partita che si svolgerà a Lisbona, Zlatan Ibrahimovic lancia la sfida: "Meritiamo più noi di andare in Brasile, anche se il favorito è il Portogallo. Come nazionale sono più forti, e anche come singoli, ma se riusciamo a gestire bene la doppia sfida e ridurre al minimo gli errori possiamo farcela. Sento di avere un sacco di responsabilità ma è una responsabilità che mi piace. Siamo pronti per playoff ma già quello che abbiamo fatto finora è fantastico. Siamo arrivati secondi in un gruppo complicato vinto dalla Germania, mentre il Portogallo e' finito secondo in un girone che avrebbe dovuto vincere Ora abbiamo due partite difficili, conquistare la qualificazione sarà difficile, ma è giusto così, arrivare al Mondiale deve esserlo". Anche Cr7, l'oro del Portogallo, il giocatore che Mourinho ha pubblicamente definito "il più forte che abbia mai allenato", aveva affrontato il tema spareggi Mondiali. Senza peli sulla lingua: "Teoricamente la nazionale più forte tra le possibili rivali per gli spareggi è la Francia e vorremmo certamente evitarla anche per i grandi calciatori e anche perché temo ci possano essere anche altri interessi intorno a questa partita. Non aggiungo altro perché verrei punito".
Gli artisti del gol: 49 gol in 42 gare da inizio stagione – Nessun riferimento diretto l'uno dell'altro, una semplice quanto naturale indifferenza di chi si erge a migliore, primus inter pares, non soffermandosi a guardare altri. La supponenza dei campioni, verrebbe da dire perchè Zlatan e Cristiano, benchè diversi, hanno più cose in comune di quanto non vogliano nè ammetteranno mai: sono due artisti del calcio, al momento i migliori, giunti contemporaneamente all'età della maturità che li contrappone in sfide epocali. Prima lo spareggio Mondiale – che sarà una sconfitta comunque finirà perchè in Brasile senza Ibra o Cr7 si perderà moltissimo – poi il Pallone d'Oro. Sono loro le stelle del firmamento dei fenomeni, autentiche macchine da gol. Cr7 forse parla meno ma fa parlare per sè i numeri di questo inizio stagione: 28 gol in 21 partite, quattro gol in quattro gare in nazionale. Ibra non è però da meno: ha già segnato 15 gol in 17 gare con il Psg e due in quattro partite con la Svezia.

Ibracadabra, l'uomo delle magie – Se poi si va a guardare la carriera, allora l'elenco da entrambe le parti sarebbe ancora più ricco, quasi infinito. Zlatan è stato soprannominato giustamente "Mister Scudetto": laddove è andato ha sempre vinto il campionato di competenza con una media straordinaria (9 vittorie nelle ultime 13 stagioni in giro per l'Eruopa, dall'Eredivisie, alla Serie A, alla Liga e la Ligue1). Scontroso, cattivo, prepotente. Di Ibrahiovic si è detto di tutto e si potrebbe dire di tutto anche perchè lui è il primo a creare e costruire appena può il suo mito, dai famosi ‘mal di pancia' alle ‘biografie' al veleno, fino alle liti epocali (con Guardiola) o agli amori intramontabili (Mourinho). Ma l'aggettivo che più si adatta allo svedese è quello di ‘determinante'. Ibrahimovic ha dimostrato sempre e comunque di avere la forza e la classe di trascinare intere squadre al successo. A patto di avere dalla sua l'immagine integra della stella assoluta, mal sopportando la condivisione della scena. Una macchina da gol, di successi e di soldi. In 14 anni di carriera ha cambiato 7 squadre, ogni volta ottenendo contratti sempre più lauti, sempre più ricchi. Sapendo sempre ricompensare con le sue magie chi ha scommesso su di lui.
Cr7, il ‘soldato' del gol – Cristiano Ronaldo è come lo svedese l'incarnazione della ‘diva' del calcio: personaggio, protagonista, prima donna. Donnaiolo, piacione, modaiolo. Anche militaresco (Blatter ne sa qualcosa nella sua ultima pantomima che ha scatenato imbarazzi e polemiche). Anche di lui come per Ibra si può dire di tutto, ma la verità è che Cristiano Ronaldo è altrettanto ‘determinante' del suo collega svedese. Se Ibra è ‘Mister Scudetto', Cristiano è ‘Mister Gol', un autentico infallibile cecchino. In 539 partite giocate in carriera ha segnato ben 348 volte e nella sua attuale avventura madridista ha una media che farebbe impallidire lo stesso Pelè (recordman assoluto con 1.281 gol in 1.363 partite): 225 reti in 216 partite ufficiali. E se Cr7 al contrario di Zlatan ha dedicato la sua carriera a solo due squadre (Manchester United e Real) non di meno può vantare allori e trofei, dimostrando con impressionante costanza la sua assoluta capacità di essere decisivo e vincente.

Il neo della Nazionale – Se proprio si vuole cercare un neo, che accomuna i due, lo si deve ricercare in Nazionale. Sia Ibra che Cr7 hanno avuto la sfortuna di militare in Selezioni di seconda fascia con il Portogallo e la Svezia che hanno spesso dato più dolori che gioie sportive. Malgrado questo, se oggi le due Nazionali sono al centro del mondo, lo devono proprio a Cr7 e a Ibra cui sono legate le pagine più belle. Nel 2004 proprio grazie a Cr7 il Portogallo sfiora il sogno del titolo europeo poi perso contro la Grecia in finale, nel 2006 porta il Portogallo al quarto posto ai Mondiali tedeschi vinti dall'Italia. Grazie a lui, il Portogallo parteciperà a anche a Euro 2008 e 2012 e ai Mondiali del 2010. Adesso ci si aspetta la prodezza che regali Brasile 2014. Anche Ibra in Nazionale ha spesso stentato a ritrovarsi. Con la Svezia ha un rapporto d'amore e di odio lasciando la squadra per ben due volte, nel 2006 e nel 2010. In Nazionale sono più le delusioni che i successi anche se Ibra quando scende in campo lascia sempre il segno. Per le qualificazioni europee 2012 è il capocannoniere della Svezia e ha saputo trascinare la sua squadra agli attuali spareggi Mondiali 2014, confermandosi leader e capitano assoluto di una Nazionale che ha però sempre mancato gli appuntamenti con la storia.
Tra gloria e Pallone d'Oro – Il riscatto però è giunto: venerdì o Zlatan o Cristiano riscriveranno la propria storia e quella della propria Nazionale. Perchè è da loro che dipenderà il destino di Svezia e Portogallo. Non a caso, con Leo Messi alle prese con problemi fisici che ne stanno condizionando la stagione e il rendimento, sia Ibra che Cr7 sono anche i più forti candidati al prossimo Pallone d'Oro che da 4 anni in mano – non senza polemiche – è terra di conquista della Pulce argentina. Certo, il terzo incomodo Frank Ribery ha dalla sua il Triplete conquistato con il Bayern Monaco ma già nel 2010 Diego Milito, che aveva trascinato l'Inter alla stessa impresa epocale, non arrivò sul gradino più alto del trofeo. Così, come venerdì, anche per il Pallone d'Oro 2013 il mondo si dividerà probabilmente ancora una vola in due: chi tiferà per Cr7, chi per Ibracadabra, con la tranquillità di aver fatto, comunque finirà, la scelta giusta.