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Sinisa Mihajlovic nuovo allenatore della Juventus. Perché il serbo può essere la sorpresa

Quale sarà il prossimo allenatore della Juventus? Tra i nomi emersi in queste ore ce n’è uno che non rappresenta una novità: è Sinisa Mihajlovic, che già nel 2014 fu vicinissimo alla panchina bianconera. Ecco cosa successe allora, quando il tecnico serbo aveva già raggiunto l’accordo con i bianconeri (ma tutto fallì).
A cura di Maurizio De Santis
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E se fosse Sinisa Mihajlovic il nuovo allenatore della Juventus? Il nome del tecnico serbo, attualmente sulla panchina del Bologna, sembra in pole position rispetto ad altre candidature emerse in queste ore. A meno di colpi di scena, nel toto nomi non c'è alcuna certezza se non alcune figure passate in secondo piano nella rosa dei papabili: su Antonio Conte c'è stato il veto di Andrea Agnelli; José Mourinho è idea suggestiva ma ‘troppo interista' e poi quel gesto provocatori fatto dopo la vittoria in Champions col Manchester lo ha reso ulteriormente inviso ai tifosi; Pep Guardiola non ha alcuna intenzione di muoversi da Manchester mentre Mauricio Pochettino ha pretese elevate (stipendio da 20 milioni) e una clausola col Tottenham che rende costose le proporzioni dell'affare; Deschamps è bloccato dalla Francia e dal ruolo di ct; da Simone Inzaghi fino a Maurizio Sarri non mancano le indiscrezioni ma non ci sono abbastanza elementi per indirizzare in questa direzione la scelta dei bianconeri.

Perché Mihajlovic può essere il nuovo tecnico della Juve

C'è un tecnico, però, che sembra un passo davanti agli altri. E' Sinisa Mihajlovic. Perché proprio lui che non ha esperienza in Champions? Il motivo è da ricercare nel gradimento da parte del massimo dirigente bianconero che in passato aveva pensato a lui al posto di Antonio Conte. C'è un precedente al riguardo e risale al 2014 quando l'attuale allenatore dei felsinei era sulla panchina della Sampdoria. Le news di allora svelarono un retroscena: ovvero la telefonata fatta da Giuseppe Marotta al tecnico per manifestargli l'interesse da parte della Juventus. Una chiamata che s'inseriva in un contesto e in un periodo particolare: ad aprile la ‘vecchia signora' aveva lo scudetto in tasca ma non era certa che il tecnico leccese restasse, di qui la necessità di non farsi trovare impreparati.

Il retroscena sulla trattativa e perché nel 2014 fallì

Immaginate la situazione: squilla il cellulare e dall'altra parte c'è il dirigente del club più forte e ricco d'Italia che sembra averti scelto per il futuro. Cosa fai? Ci pensi un attimo, prendi fiato e dici sì… E sì Mihajlovic lo aveva detto anche al presidente in un incontro che si tenne lontano da occhi indiscreti. Contratto di due anni (con opzione per quello successivo) e intesa raggiunta, sembrava tutto fatto poi l'operazione naufragò perché Conte decise di restare. Nell'estate successiva, in pieno ritiro estivo, cambiò ancora una volta lo scenario: l'allenatore pugliese ci ripensò e, in polemica con la dirigenza sugli investimenti, lasciò la Juventus. Troppo tardi per Sinisa, a Torino arrivò Massimiliano Allegri.

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