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Simeone cancella Cerci: “Atletico Madrid più forte con Torres”

Il ‘Cholo’ stoppa le critiche per il ritorno di ‘el nino’ in Spagna: “Lo abbiamo voluto perché possa dare profondità all’attacco, grazie a lui possiamo migliorare”.
A cura di Maurizio De Santis
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Cerci fa professione di fede milanista ("mi voleva anche l'Inter ma ho scelto questa squadra per riscattarmi"). In rossonero è sbarcato dopo la parentesi poco felice di Madrid, sponda Atletico. Dall'Italia era andato via nell'estate scorsa dopo un bel campionato con il Torino: lui in Spagna, Ciro Immobile in Germania. Lui è tornato perché mai è riuscito a convincere Simeone, il secondo ‘dioscuro' (ex) granata ha stregato Jurgen Klopp e il Borussia Dortmund grazie alle prodezze in Champions. Lassù, nella regione della Ruhr, tengono stretto il centravanti italiano. Dalle parti del Manzanarre, invece, l'addio (sia pure in prestito) è stato senza particolari rimpianti: meglio Torres – che pure è caduto in disgrazia tanto al Chelsea quanto al Milan – piuttosto di Cerci. Le parole del ‘Cholo' ne sono la conferma, in conferenza stampa (vigilia della sfida con il Levante) liquida così le domande tendenziose: "Con l'arrivo di Fernando Torres siamo più forti". Stop, a muso duro contro chi il muso lo ha distorto quando ha saputo che ‘el nino' (più anziano e meno dirompente di qualche anno fa) sarebbe sbarcato di nuovo al Vicente Calderon.

Niente sconti: a Fernando come ad Alessio. Il buon ricordo lasciato in Spagna ha spalancato le porte al ritorno in patria dell'ex bomber della Roja ma per Simeone non basta. "Dovrà meritare il posto in squadra – ha aggiunto l'ex di Lazio e Inter – ma grazie alle sue caratteristiche possiamo migliorare. Siamo contenti per il suo ritorno e certi che ci sarà di grande aiuto. poi dovrà confrontarsi con Griezmann, Mandzukic e Raul Jimenez…". Altrettanto chiara anche la dimensione tattica che Simeone ha in mente per l'ex attaccante del Milan: "Lo abbiamo voluto perché possa dare profondità all'attacco – ha concluso il tecnico dell'Atletico -, quella profondità che riusciamo ad avere in particolare con i movimenti di Mandzukic".

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