Shaqiri rivela: “Sono andato via perché all’Inter c’era un gran casino”
Venti presenze, tre gol e due assist. La storia nerazzurra di Xherdan Shaqiri è tutta racchiusa in questo "score" tutt'altro che entusiasmante. Eppure, quando lo svizzero sbarcò a Milano, venne accolto con grande entusiasmo da tutta la tifoseria dell'Inter: convinta di aver portato a casa un giocatore in grado di cambiare il destino del club dell'allora presidente Massimo Moratti e del tecnico Roberto Mancini. Nonostante la felicità dell'ex patron, l'attaccante svizzero si è invece rivelato un flop ed è stato quasi subito ceduto allo Stoke City.
La delusione di Shaqiri
A distanza di mesi, e dopo aver già rilasciato alcune dichiarazioni al vetriolo contro la società meneghina, Shaqiri è tornato a ricordare la sua esperienza in Italia in un'intervista rilasciata al quotidiano svizzero Basler Zeitung: "Non mi sono pentito di aver fatto quella scelta – ha spiegato il giocatore – perché non è andata così male come molti pensano. Ero vicino a casa e alla famiglia, ma il calcio italiano si è rivelato poco attraente".
Il pasticcio della Pinetina
"Il mio addio? Volevo qualcosa di diverso – ha continuato Shaqiri – All'Inter ho avuto la sensazione di non aver fatto un grande passo avanti. Ricordo che c'era un grande viavai, insomma un casino come si suol dire. Quando sono arrivato, per esempio, nello spogliatoio per l'inizio della preparazione pre-stagionale, c'erano 50 giocatori. Molti di loro erano tornati dal prestito e dovevano essere ricollocati. Da lì ho capito: questo è un bel pasticcio. Per questo, ho deciso che la cosa migliore era andare via".
L'obiettivo Champions
La rinascita di Xherdan Shaqiri è arrivata in Inghilterra: "Ho sempre considerato la Premier League il miglior campionato al mondo – ha concluso lo svizzero – Chiunque gioca qui, è un ottimo giocatore e ho deciso di mettermi alla prova. Allo Stoke sto molto bene, ho tutto ciò di cui ho bisogno e non voglio andare via. Il mio obiettivo è di tornare in Champions League. Mi manca molto e voglio tornare a gustarmi l'inno. Sono sicuro di essere un giocatore che appartiene a questo livello".