Serie A, rivoluzione in vista: la televisione potrà decidere l’orario delle partite
Il calcio italiano continua ad avere grande appeal all'estero. Complice l'arrivo di molti investitori stranieri e di alcuni grandi giocatori nel nostro campionato, sono tantissimi i tifosi che in ogni parte del mondo seguono le vicende della Serie A e dei suoi protagonisti. Forte di questo seguito, nei giorni scorsi la Lega di Serie A ha pubblicato il bando online per i diritti audiovisivi internazionali relativi al campionato, alla Coppa Italia e alla Supercoppa Italiana per il triennio 2018/2021. L'obiettivo è quello di trarre maggior profitto dal prodotto italiano, grazie anche ad una clamorosa e rivoluzionaria novità che non mancherà di scatenare nuove polemiche.
Chi riuscirà ad acquistare i diritti tv per l'estero, avrà la possibilità di scegliere la collocazione oraria di una partita a scelta, nelle giornate indicate dalla Lega.
Una chance anche per Sky e Mediaset?
Saranno 12 le partite il cui fischio d’inizio verrà deciso dal "broadcaster" che vincerà il bando legato ai diritti internazionali. Una scelta che dal quartier generale della Lega di Serie A hanno vincolato con delle regole ben precise: dovrà esserci un intervallo minimo di 48 ore tra due impegni della stessa squadra e nessun club potrà essere scelto più di due volte.
Indifferenti alla protesta dei tifosi, che hanno sempre contestato il campionato "spezzatino", la Lega e l'advisor Infront cercano così di valorizzare al massimo i diritti televisivi dedicati all'estero: "Vogliamo rendere più internazionale il nostro calcio – ha spiegato Luigi De Siervo, amministratore delegato di Infront Italy – Con 8 finestre orarie l’appassionato può gustarsi tutta la Serie A nell’arco del weekend". La possibilità di scegliere l'orario della partita, in futuro, potrebbe anche estendersi alle televisioni di casa nostra. Il bando per i diritti "italiani", sarà pubblicato in autunno dopo l’asta andata deserta nello scorso mese di giugno.
L’obiettivo di Infront per il triennio 2018/2021 è di arrivare a quota 300 milioni, scalzare la Bundesliga (che per il 2017-2021 potrà contare su 240 milioni annui e piazzarsi alle spalle della Liga (636 milioni per il periodo 2016/2019). Impossibile raggiungere la Premier, vera e propria super potenza del calcio in tv con introiti di 1 miliardo e 573 milioni nel periodo 2016/2019.