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Serie A, pagellone della 7a giornata: Juve in fuga, Milano rivede la zona Champions

Al termine del settimo turno di Serie A, la Juventus è già in fuga a +6 sul Napoli e con lo scontro diretto a favore. L’Inter e il Milan sono in netto rialzo: i nerazzurri hanno conquistato la terza affermazione di fila, la Roma sembra essersi ridestata dopo un periodo iniziale tremendo. In crisi, invece, l’Atalanta di Gasperini che, sul campo della Fiorentina, perde tra le polemoche. Male pure Frosinone e Chievo con i clivensi, oggi, ultimissimi a quota -1. Questa sera posticipo tra Sampdoria e Spal.
A cura di Salvatore Parente
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La giornata dei big match, il turno che doveva lanciare alcuni chiari segnali in ottica futura ha parlato e ci ha raccontato, fra le mille altre storie, collettive ed individuali, che la Juve, al momento, non ha rivali, che la Roma è in crescita, che Inter e Milan stanno risalendo la corrente e che questo torneo, in ogni zona della sua classifica, ad eccezione, forse, della vetta, sarà in discussione fino all’ultima curva utile.

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Un turno, dunque, ricco di sostanza e di teorie che si irrobustiscono nel grande libro del campionato con tanta carne al fuoco in ottica europea, Champions ed Europa League, con alcune sorprese, vedi la Fiorentina di Pioli, il Parma di D’Aversa o il Genoa di Piatek, e tanta bagarre in coda con Frosinone e Chievo a parte, diversi club imbrigliati nella parte bassa della graduatoria.

Promossi

Juventus forza sette nel segno di CR7

La Juventus batte il Napoli, mette a segno la settima vittoria di fila di questo avvio di stagione e si piazza, comodamente, a +6 proprio sulla formazione di Ancelotti.

Vincendo questo scontro diretto, in pratica, la ‘Vecchia Signora’ imprime già dall’inizio una forte spallata a questo campionato confermandosi non solo lepre quasi irraggiungibile ma autentica corazzata che, fra distrazioni europee e altro, può perdere solo lei l’ottavo titolo di fila. Evenienza, questa, che, a giudicare dalla prestazione di sabato, con un Cristiano Ronaldo formato Champions League, non pare proprio percorribile col cammino verso il titolo, già oggi, che sembra davvero in discesa per la banda Allegri, al momento, senza rivali per lo scudetto.

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Migliore in campo: Cristiano Ronaldo

Inter ‘triplete’, terza di fila per la banda Spalletti

L’Inter, nonostante una squadra zeppa di rincalzi o, se vogliamo, di seconde linee, riesce ugualmente ad avere la meglio sul buon Cagliari di Maran mettendo insieme la terza vittoria di fila in campionato, la quarta negli ultimi 12 giorni, se si considera anche il successo continentale col Tottenham. Per una realtà, capovolta, che vuole, ora, gli uomini di Spalletti completamente fuori dal tunnel della crisi di avvio di stagione quando Icardi e soci avevano conquistato, nelle prime quattro, altrettanti punti in classifica. Eppure, malgrado il primo gol di Martinez in Italia, il terzo clean sheet stagionale e le ottime prove di calciatori come Politano, Borja Valero o Dalbert, i nerazzurri possono, anzi, devono ancora migliorare in termini di continuità di gioco e sul piano della finalizzazione provando a chiudere prima gare, specie contro avversari come il Cagliari che, nel forcing finale, possono mandare in frantumi uno striminzito 1-0. Tutto sommato però, l’Inter può dirsi ampiamente soddisfatta di questa settima giornata: i nerazzurri sono in crescita.

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Migliore in campo: Martinez

Il Bologna prende fiato: 2-1 all’Udinese

Alla vigilia del match contro i friulani, Inzaghi e compagni, con solo 4 punti in campionato ed altrettante sconfitte sul groppone, avevano quasi l’obbligo morale se non di vincere, almeno, di muovere la classifica e far vedere segnali incoraggianti dopo la vittoria con la Roma e la sconfitta esterna a Torino con la Juventus. Missione, sia pure a fatica, compiuta con i felsinei ad aggrapparsi ad alcune nuove certezze. Come quelle che portano il nome di Santander, vero uomo squadra degli emiliani nonché autore del secondo sigillo consecutivo in casa, di Mattiello, ancora un assist per lui, della mezzala Svanberg, a cui nonostante il Var è stato negato un rigore nella prima frazione di gara, ma anche di Orsolini che, dalla panchina, all’81 ribalta tutto con un mancino preciso che beffa Scuffet e capovolge l’iniziale rete dell’argentino Pussetto. Sponda Udinese, invece, gli ultimi due stop, contro Lazio e Bologna, arrestano una corsa che, almeno fino alla quinta giornata, pareva essere molto ma molto promettente.

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Migliore in campo: Riccardo Orsolini

Il Milan torna grande: Sassuolo al tappeto

Il Milan, pur privo di Higuain e su un campo storicamente complicato, battendo l’ottimo Sassuolo di De Zerbi per 4-1 fa finalmente del ‘Mapei Stadium’ terra di conquista. Gli errori del recente passato, ieri sera, sembrano d’un tratto scomparire dai radar con i rossoneri non solo abili, come sempre, a muovere bene la sfera e mettere in scena un calcio esteticamente armonioso, ma anche capaci di diventare cinici sotto porta con Kessié, doppio Suso e Castillejo a concretizzare l’enorme mole di gioco prodotta contro, come detto, una compagine che si è spesso segnalata come una delle più in forma del massimo campionato.

Ossigeno puro per il ‘Diavolo’ dopo tre pareggi consecutivi in Serie A ed una vittoria che mancava addirittura dal 31 agosto scorso contro la Roma. Gioco e gol, punteggio rotondo e poche sbavature, punti pesanti e tranquillità per un Milan sì ancora lontano dal vertice ma con la chance di allungare domenica col Chievo prima della sosta e, poi, al rientro, del derby meneghino contro l’Inter del 21 ottobre prossimo.

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Migliore in campo: Suso

Rimandati

Per la Lazio è sindrome big, 0 punti contro Napoli, Juventus e Roma

Sette gare, per quattro successi e tre sconfitte complessive. Tre sconfitte che portano la firma, nell’ordine, di Napoli, Juventus e Roma, ovvero: tre delle formazioni più forti e accreditate del torneo e che, considerando i Ko dello scorso anno contro le prime della classe, delineano un problema piuttosto serio: la Lazio non sa come vincere contro le grandi. Un problema che si è ripetuto anche sabato nel derby con la Roma con i biancocelesti incapaci di sfruttare l’abbrivio positivo del gol del pareggio di Immobile e di conquistare punti pesanti proprio nella sentita stracittadina della capitale. Kolarov prima e Fazio poi, difatti, abbattono la resistenza dell’Aquila che, ora, in attesa degli impegni europei e della prossima complessa sfida con la Fiorentina, un club che sta diventando grande, dovrà interrogarsi a fondo sulle proprie qualità mentali e su una autostima che, in contesti e gare come queste, deve essere maggiore e, dunque, all’altezza della situazione.

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Migliore in campo: Lorenzo Pellegrini

L’Atalanta non sa più vincere: la ‘sindrome di Copenaghen’ continua

Dalla sindrome di Stoccolma a quella di Copenaghen, per l'Atalanta, è un attimo. E sì perché dall'eliminazione dall'Europa League in poi, la formazione bergamasca non è più riuscita a trovare i tre punti nelle sfide che hanno seguito la cocente disfatta danese. Maledizione o semplice calo di rendimento, dovuto anche alla delusione continentale, gli orobici non hanno più conosciuto la vittoria con il 4-0 col Frosinone come ultimo, ormai lontano, ricordo del successo. Eppure, nella storia dell'Atalanta, recente e non solo, la prestazione, la performance di livello non manca mai con i nerazzurri bravi a giocare bene e a mettere in pratica i propri concetti, anche nell'ostico contesto toscano contro la forte Fiorentina di Pioli.

La maledizione però, colpisce puntuale e ad inizio ripresa l'arbitro Guida vede un penalty, per presunto fallo di Toloi su Chiesa, che nemmeno il Var è in grado di togliere dalle convinzioni del fischietto campano. Veretout segna e i ragazzi di Gasperini ci provano fino all'ultimo consegnandosi però ai contropiede ed alle facili transizioni dei padroni di casa che, pur con qualche brivido, legittimano il successo con la rete, definitiva, del 2-0 di Biraghi. Morale della favola: Atalanta fuori dall'Europa e con soli 6 punti a referto.

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Migliore in campo: Cristiano Biraghi

L’Empoli sciupa, Gervinho è letale: 1-0 per il Parma

Il pari col Milan e la buona sorte di giovedì sera, ha presentato subito il suo conto all’Empoli contro il Parma: una occasione clamorosamente fallita con Sepe perfetto su La Gumina, due pali, uno di Zajc e l’altro di Caputo ed un contropiede, quello letale di Gervinho, per rimediare in Emilia la quinta sconfitta in questo avvio di stagione. Ad Andreazzoli e compagni, quindi, non è bastata una prestazione importante al ‘Tardini’ con il Parma, invece, solido, attento, corto, e pure fortunato, capace di sfruttare le poche chance create per 3 punti, in ottica salvezza, d’oro. Per i toscani, un pugno di mosche ma anche la consapevolezza che, giocando in questo modo, i risultati non tarderanno ad arrivare.

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Migliore in campo: Gervinho

Bocciate

Frosinone sconfitto, ciociari a 1 solo punto in classifica

Alla settima giornata, finalmente, il Frosinone si sblocca e riesce a segnare dopo 581’ di attesa il suo primo gol in questa edizione della Serie A. Eppure, la rete su rigore di Ciano, attesa da tempo, non consente ai ciociari di portare punti a casa e muovere un po’ la propria classifica che, alla settima giornata, pare già precaria. Piatek, implacabile come al solito, stende i canarini, si porta in testa alla classifica dei marcatori a quota 8 gol e manda in frantumi le velleità dei padroni di casa capaci, proprio ieri, di mettere insieme la miglior partita stagionale con ben cinque, sei grosse occasioni non convertite però in gol per una gara, nel complesso, che seppure infruttuosa in termini di punti conquistati, restituisce un po’ di fiducia, almeno a tempo determinato, con Longo, al momento, ancora saldamente ancorato alla panchina dei gialloblù.

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Migliore in campo: Krzysztof Piatek

Chievo in crisi: ancora un Ko nelle ultime settimane

Due pareggi con Empoli e Roma, qualche prestazione di rilievo e poi, più nulla con l’aggravante della penalizzazione che costringe il Chievo, oggi, all’ultima posizione in classifica con un mesto, mestissimo -1. Certo, il campionato è appena cominciato ma gli indizi che giungono copiosi domenica dopo domenica, rendono le prove non proprio a tutto vantaggio del tecnico e dei suoi ragazzi. Cinque gol fatti, 15 subiti, di cui ben 5 nell’ultimo quarto del match, cinque sconfitte, solo due pareggi ed una serie di mali, dai pochi gol a referto alla scarsa tenuta fisica nel ‘lungo’, come campanelli d’allarme davvero fragorosi. Campanelli d’allarme che hanno suonato pure ieri al ‘Bentegodi’ con una prestazione sì positiva, contro un Toro però svogliato e molle nella prima ora di gioco, ma che non è bastata per cavarne qualcosa di utile con i cambi granata, poi, a marcare la differenza fra i piemontesi ed i padroni di casa. Per una sconfitta che non può non allarmare tutti: occorre un immediato cambio di marcia.

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Migliore in campo: Simone Zaza

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