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Serie A, Milan-Sampdoria 1-0: decisivo Birsa (FOTO)

I rossoneri conquistano tre punti pesantissimi per il morale, anche in vista del prossimo impegno europeo. Ennesima prestazione negativa della squadra di Delio Rossi. Prima della gara, la protesta della Sud fuori dallo stadio. Durante il match altri cori contro Napoli dagli spalti. San Siro verso la chiusura.
A cura di Alessio Pediglieri
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birsa Milan-sampdoria

Un gol, tre punti: massima resa con la minima spesa. Questo è il Milan di oggi, quello che ha battuto la Samp con il minimo sindacale e a smosso la propria classifica con una vittoria dopo la paura di Bologna. E lo ha fatto con Birsa, il centrocampista inventato trequartista per necessità da parte di Allegri che, ad inizio ripresa, ha punito i blucerchiati sempre più relegati nelle parti basse di una classifica che da oggi si fa pericolosamente difficile. Solamente a tratti si è visto un buon calcio a San Siro, ma non si poteva chiedere di più: da un lato c'era un Milan incerottato, tra mille difficoltà e con uomini fuori fase (non a caso sono piovuti fischi per Robinho e Matri); dall'altro c'era una Samp in crisi d'identità (a tratti imbarazzante per sufficienza), che ha provato a reagire solamente con l'orgoglio e i nervi allo svantaggio (forse) immeritato. Alla fine, sorride il Milan che adesso può guardare con più tranquillità al prossimo impegno olandese di Champions League.

Cori contro i napoletani  fuori e dentro lo stadio – Anche se non era iniziata benissimo la serata rossonera, con la protesta degli ultrà della Curva Sud fuori dallo stadio fino ad inizio match. Un nutrito gruppo di tifosi che davanti a San Siro dalle 19 ha inscenato una manifestazione contro la decisione di chiudere la Curva per cori razzisti, rivendicando la propria autonomia e discrezionalità totale nello scegliere cosa dire e come dirlo dagli spalti di un impianto sportivo, in barba alle norme vigenti. Nessun attimo di tensione, ma tanti cori, volantini, comunicati e striscioni all'insegna del cattivo gusto e dell'occasione persa, che inneggiavano contro Napoli e i napoletani. Cori poi ripetuti anche all'interno dello stadio durante il secondo tempo del match da una parte del pubblico pagante che poi ha subissato di fischi lo speaker dello stadio che ricordava il divieto di cori discriminatori. Un episodio che difficilmente non potrà venire segnalato al Giudice Sportivo che  – dovesse essere così – non potrà che applicare il regolamento e imporre la recidiva alla società rossonera con conseguente chiusura di San Siro.

Primo tempo, Costa il più pericoloso – L'inerzia iniziale della partita è rossonera e, come ci si aspetta, sono gli uomini di Allegri a provare a far la gara dettando fraseggi a centrocampo, mantenendo il possesso di palla e cercando la profondità. Ma Da Costa non viene impensierito e il primo sussulto arriva invece dalla squadra di Delio Rossi al 15′: la Samp prende le misure al Diavolo e De Silvestri prova il cross giusto in area dove però Zaccardo di testa anticipa Wszolek. I rossoneri si scuotono soprattutto con Birsa, l'ex Genoa che vive la sfida ai blucerchiati come un piccolo derby personale. Prima Birsa crossa in area ma Robinho in scivolata manca l'appuntamento di pochi centimetri. Poi lo stesso Robinho serve a sinistra Constant che poco dentro l'area confeziona un sinistro al volo che esce di poco alla destra di Da Costa. Si accende l'incontro, la Samp non ci sta ma le offensive di Sansone e Gabbiadini si spengono spesso sul limite dell'area di rigore. L'unico vero pericolo del primo tempo è di marca Samp e arriva su corner con pericoloso colpo di testa di Costa (a segno l'anno scorso) con palla fuori di pochissimo. I primi 45 minuti si concludono con l'ultima occasione per il Milan, ancora con Birsa: punizione in area, Matri devìa ma Mexes in spaccata da due passi non ci arriva.

Secondo tempo, ci pensa Birsa – Nella ripresa, il break decisivo arriva dopo 50 secondi. A sbloccare il risultato è il migliore dei giocatori di Allegri, l'indiavolato Birsa che brucia Da Costa su assist al bacio di Robinho che qualche minuto dopo si mangia il colpo del ko sbagliando un gol a porta vuota (ancora su un tiro insidioso di Birsa). Meritandosi i fischi di un San Siro semideserto. Il Milan cresce e prende fiducia nei propri mezzi, mentre la Samp subisce il colpo perdendo compattezza. Rossi prova a cambiare i protagonisti in campo:fuori Wszolek e Palombo, dentro Soriano e Krsticic, ma poco cambia. I rossoneri agiscono di rimessa, Da Costa si oppone al meglio su Matri ed evita il tracollo. Poco dopo Birsa si prende gli applausi di San Siro, lasciando il posto a Niang mentre per la Samp si va verso il terzo e ultimo cambio con Petagna, il giovane bomber di proprietà del Milan, che cerca (senza trovarlo) il colpo dell'ex. Nel finale c'è spazio solamente di alcuni tentativi velleitari dei blucerchiati che non credono più alla rimonta e il Milan che si accontenta del'1-0 senza infierire.

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