Serie A, con MediaPro ecco come cambia la ripartizione dei diritti tv
La Serie A è all'alba di una nuova avventura. Dopo anni di battaglia tra i due principali "provider" (Sky e Mediaset), ad aggiudicarsi i diritti televisivi per il triennio 2018-2021 è stata la spagnola Mediapro che ha messo sul piatto la bellezza di 1,05 miliardi a stagione. In attesa dell’ok dell’Antitrust, chiamato in causa dalla televisione satellitare di Murdoch (oggi di proprietà, per il 39%, anche di Disney), sarà dunque l'azienda iberica a fare la voce grossa a partire dalla prossima stagione.
Il ministro dello Sport, Lotti, ha firmato il nuovo decreto di modifica alla Legge Melandri. La fetta da dividere in parti uguali salirà dal 40% al 50%, ci sarà una quota del 30% sulla base dei risultati sportivi e una del 20% sul radicamento sociale. Per quanto riguarda la parte relativa ai tifosi verrà effettuata "sulla base del pubblico di riferimento di ciascuna squadra, tenendo in considerazione il numero di spettatori paganti che hanno assistito dal vivo alle gare casalinghe disputate negli ultimi tre anni, nonché in subordine l'audience televisiva certificata". Nella suddivisione degli introiti si terrà conto anche della classifica, dei risultati nelle competizioni europee, oltre che degli abbonamenti.
Una rivoluzione che farà felici molti club di Serie A. In cassa in Lega dovrebbero arrivare complessivamente 1400 milioni fra Mediapro, diritti esteri, Coppa Italia, eccetera. Una parte va in mutualità, il resto se lo divideranno i club. Come ha spiegato Luigi De Siervo: "Grazie a Mediapro verranno garantite al nostro calcio più risorse – ha spiegato l'ad di Infront, advisor della Lega Serie A – che verranno poi redistribuite, anche alle nostre squadre nazionali che avranno così più budget e saranno più competitive, in linea con quanto accade in altri Paesi europei".
Meno introiti per la Juventus
Come spiegato da "Calcio e Finanza", con l'avvento di Mediapro dalla prossima stagione non cambierà solo la cifra che riceveranno le squadre, ma anche i criteri di ripartizione. Il tutto grazie anche alla modifica della legge Melandri, che prevede un aumento al 50% della fetta di ricavi da dividere in parti uguali, una diminuzione del peso dei tifosi e una crescita del peso dell'ultimo campionato: a discapito delle voci relative alla storia di ogni club e al piazzamento nell'ultimo quinquennio.
Tenendo presente queste modifiche e l'attuale classifica di Serie A, la nuova ripartizione andrebbe così ad accontentare soprattutto le squadre medio-piccole. Dovesse terminare con questa classifica il campionato, con la nuova ripartizione sarebbe sempre in testa la Juventus (con 91 milioni di euro di ricavo, contro i 107,3 garantiti dalla vecchia ripartizione), davanti all'Inter (87,4 milioni) e al Napoli (83,3). In fondo alla classifica, invece, salirebbero notevolmente le quote destinate a Crotone (41,5 milioni), Spal (38,1) e Benevento (36,5).