Serbia, Krasic avverte l’Italia: Non abbiamo paura
Martedì 12 ottobre ci sarà una dura battaglia al Galileo Ferraris, parola di Milos Krasic.
L'esterno bianconero, etichettato da addetti ai lavori e tifosi come l'erede bianconero di Pavel Nedved, ha entusiasmato gli animi juventini, grazie alla sua impressionante velocità, capace di tagliare in due intere retroguardie avversarie; tra l'altro, la tripletta contro il Cagliari ha cullato l'immaginazione dei supporters bianconeri, che in quella compatta folta bionda sfuggente e frenetica, hanno rivisto il mito della furia ceca.
Quindi, l'Italia di Prandelli farà bene a preoccuparsi delle incursioni dell'ala serba, mentre Krasic è sicuro dei mezzi della propria squadra, lanciando un guanto di sfida agli azzurri: «La cosa più importante è che siamo tutti in buone condizioni fisiche, e naturalmente per questo sono ottimista. Non c'è motivo di aver paura o di essere preoccupati. Naturalmente, gli italiani temono un po' la nostra nazionale. Sanno che siamo una buona squadra a livello di collettivo. Conoscono il valore dei nostri giocatori, e ovviamente ci aspettiamo una dura battaglia allo stadio Luigi Ferraris»
La Serbia ha anche battuto la Germania, per 1-0, ai mondiali in Sudafrica, ed è seconda a 4 punti nel girone degli azzurri: guidati dall'interista Dejan Stankovic, la rosa allenata dall'esperto Vladimir Petrović può contare, tra le proprie file, di ottimi elementi, tra i quali il gigante Zigic, il difensore classe '84 del Chelsea, Branislav Ivanovic, e l'ex fiorentino Kuzmanovic.
Per battere questa Serbia, non basterà l'italietta vista fino ad ora: adesso arrivano le partite importanti, si fa sul serio, qualsiasi errore potrebbe essere fatale per una squadra nuova e giovane come quella guidata da Prandelli.
Giuseppe Senese