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Sentenza Uefa sul Fair Play Finanziario, il Milan fa ricorso al Tas

Il Milan ha deciso nelle ultime ore di impugnare davanti al Tas i provvedimenti che il 13 dicembre scorso la Uefa ha inflitto con l’obbligo di rientrare nei parametri del Fair Play Finanzario violati dalla precedente proprietà. Ecco perché e quali sono le prescrizioni ritenute troppo severe e “accolte con disappunto” dal club rossonero.
A cura di Maurizio De Santis
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La dirigenza del Milan col presidente, Paolo Scaroni, l'AD Ivan Gazidis, Leonardo e Paolo Maldini
La dirigenza del Milan col presidente, Paolo Scaroni, l'AD Ivan Gazidis, Leonardo e Paolo Maldini

Il blocco del mercato non c'è stato e sarebbe stata una mazzata tremenda ma il Milan ha deciso nelle ultime ore di impugnare davanti al Tas i provvedimenti che il 13 dicembre scorso la Uefa ha inflitto con l'obbligo di rientrare nei parametri del Fair Play Finanzario violati dalla precedente proprietà. Prescrizioni ritenute troppo severe quelle indicate dalla djudicatory Chamber del Club Financial Control Body (nonostante le garanzie della nuova dirigenza sotto l'egida del Fondo Elliot) e che la società ha intenzione di ridiscutere qualora il ricorso vada a buon fine. Una piccola stangata accolta con disappunto – come si apprende nel comunicato – considerate le ‘certezze' in termini di solvibilità e assetto finanziario che la nuova proprietà aveva esibito nel corso dell'udienza alla Uefa.

Il Milan, dopo aver valutato la decisione espressa dalla Adjudicatory Chamber del Club Financial Control Body (CFCB) – si legge nella nota ufficiale della società rossonera -, esprime disappunto e comunica che avvierà procedura di ricorso presso il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna.

Quali sono state le sanzioni della Uefa sul Fair Play Finanziario

Detto del blocco al mercato scongiurato (sarebbe stata l'ipotesi più nefasta per un club che ha bisogno delle trattative per ridisegnare poco alla volta la rosa e renderla competitiva), ecco quali sono le prescrizioni che la Uefa ha imposto al Milan entro il 2021.

  • Anzitutto, il pareggio di bilancio al 30 giugno 2021: non dovesse riuscirci, scatterà automatica per 2 anni l'esclusione dalla successiva competizione Uefa alla quale dovesse qualificarsi nel corso delle due stagioni seguenti (2022/2023 e 2023/2024).
  • Ipoteca sui ricavi. Tra le sanzioni della Uefa ci sono anche le cosiddette trattenute sugli introiti: 12 milioni di euro di ricavi del'Europa League 2018/2019.
  • Restrizioni alla rosa nelle Coppe. Ultimo provvedimento: il Milan non potrà mettere a referto più di 21 giocatori nella lista ufficiale per le prossime 2 competizioni Uefa (2019/2020 e 2020/2021)
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