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Segna, protegge, vince: è l’Inter di ferro di Roberto Mancini

Con quello arrivato a Torino, salgono a sei i risultati utili consecutivi della squadra di Mancini. Dopo la brutta sconfitta in casa contro la Fiorentina, l’armata nerazzurra sta viaggiando a ritmi scudetto grazie ad un portiere straordinario e ad un centrocampo granitico.
A cura di Alberto Pucci
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La miglior difesa è l'attacco? In casa Inter la pensano diversamente. Affacciato sul balcone più alto del campionato, Roberto Mancini si gode la vetta e soprattutto il suo undici in versione "Iron Man", che di perdere e incassare gol non ne vuol proprio sapere. Che la squadra nerazzurra fosse dotata di un centrocampo granitico, di una difesa (finalmente) all'altezza e di un portiere tra i migliori al mondo era tutto risaputo. Ciò che invece non era conosciuto ai più, è l'incredibile robustezza del comparto di centrocampo e difesa che, quando assediato, riesce a fondersi in un unico muro invalicabile. Le poche (pochissime) volte che qualcuno riesce a scavalcarlo, si trova poi di fronte all'ultimo ostacolo: spesso anch'egli invalicabile. Ne sa qualcosa il Torino che, specialmente nella ripresa, ha sbattuto muso e corna contro il super eroe dei pali nerazzurri: decisivo prima della sfida di Torino e anche durante l'assedio finale di Quagliarella e compagni.

Muscoli e…Pirlo – Dove può arrivare questa Inter, è forse presto per dirlo. Di certo lotterà fino alla fine per arrivare ad uno scudetto che, sulla sponda nerazzurra di Milano, manca dalla stagione di Josè Mourinho: altro allenatore capace di forgiare una squadra insuperabile. Vedere gli avversari rimbalzare contro gli scudi dei vari Medel, Felipe Melo, Miranda e Murillo, vederli sconsolati davanti alle prodezze di Handanovic, è musica per le orecchie per Roberto Mancini: uomo e tecnico tutto d'un pezzo, capace di rinunciare al proprio capocannoniere ma mai ad uno dei suoi "guardiani"…coloro che, più delle prodezze iniziali di Jovetic, hanno permesso all'Inter di schizzare in vetta al campionato. La variabile impazzita, che potrebbe rendere ancor più decisivo il centrocampo dello squadrone nerazzurro, potrebbe chiamarsi Andrea Pirlo. L'idea di riportare a Milano il bresciano è sul tavolo della dirigenza interista. Riuscisse davvero a convincere il giocatore (cosa che non è riuscito a fare con Yaya Tourè), il "Mancio" si ritroverebbe tra le mani una squadra davvero candidata alla vittoria finale.

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