Se Eto’o lascia l’Inter sarà lo sportivo più pagato del pianeta
Potrebbe diventare lo sportivo più pagato al mondo. Un ‘titolo‘ che ‘pesa‘ moltissimo sulle spalle di Samuel Eto'o nel momento in cui l'attaccante interista accettasse l'indecente proposta del club russo di 20 milioni di euro a stagione per i prossimi tre anni. Certo, dal punto di vista meramente calcistico sarebbe un passo indietro, in una squadra e in un campionato di secondo livello di fronte a quelli calcati finora dalla stella camerunense e anche dal punto di vista della ‘scommessa' sportiva, sarebbe un salto nel vuoto rischiando di deludere le attese di chi – tifosi e patron – lo vorrebbero stella incontrastata capace di trascinare la società a successi mai ottenuti. Guardando al futuro, invece, il passaggio all'Est di Eto'o dev'essere interpretato come il primo passo verso un cambiamento che si sta delineando stagione dopo stagione e che vede il mondo del pallone russo sempre più affamato di gloria e vittorie. Non a caso, proprio in quelle lande un tempo desolate, si organizzerà il prossimo Europeo e proprio in Russia si è deciso per una riforma radicale dei campionati per allinearli a quelli più blasonati di Inghilterra, Spagna, Germania e Italia, perchè la preparazione e le date coincidano il più possibile con il resto d'Europa di cui tutta l'ex Unione Sovietica del calcio si sente sempre più parte.
RE MIDA DEL PALLONE – Il probabile ingaggio di Eto'o in Russia farebbe riscrivere la classifica dei ‘re Mida‘ del pallone mondiale. La rivista belga Sport Foot Magazine aveva stilato la classifica dei 50 giocatori più pagati al mondo, lo scorso gennaio 2010. Il Principe dei miliardari era Cristiano Ronaldo con i suoi 12 milioni di euro l'anno. Al secondo posto Wayne Rooney con 500 mila euro in meno del portoghese. ‘Solo' terzo il due volte Pallone d'oro Lionel Messi con 11 milioni, mentre Samuel Eto'o con 10,5 milioni era quinto. Oggi, con i possibili 20 milioni di ingaggio, scatta al primo posto con un ‘allungo' senza precedenti.
Questa la classifica della Top Ten a gennaio 2010:
1- Cristiano Ronaldo (Real Madrid/POR): 12 milioni di euro l'anno
2- Wayne Rooney (Manchester United/ING): 11,5
3- Lionel Messi (FC Barcelona/ARG): 11
4- Yaya Touré (Manchester City/CMA): 10,8
5- Samuel Eto'o (Inter Milán/CAM): 10,5
6- Bastian Schweinsteiger(Bayern Múnich/ALE): 9,7
7- Zlatan Ibrahimovic (Milan AC/SUE): 9
8- Kaká (Real Madrid/BRA): 9
9- John Terry (Chelsea/ING): 9
10- Emmanuel Adebayor (Manchester City/TOG): 8,4
L'UOMO DA 2 MILA EURO ALL'ORA – Eto'o andrebbe a guadagnare 20 milioni netti l'anno, più i cosiddetti ‘bonus' o ‘benefit': casa nel centro di Mosca, voli aerei verso la città di Makhachkala dove giocherebbe le gare interne con l'Anzhi, e altri voli garantiti verso l'Europa (mete Barcellona e Milano) e il Camerun. Più altri soldi che arriverebbero in base ai risultati che farebbe ottenere alla propria squadra. Insomma, un contratto senza precedenti coadiuvato anche dal fatto che in Russia la tassazione è fortemente diversa da quella italiana e di gran parte dell'Europa, con il solo 15% da dare allo Stato. Ciò non toglie che le cifre sono da capogiro: 20 milioni all'anno significano 1,666 milioni al mese, ovvero 55,55 mila euro al giorno, cioè 2,31 mila euro all'ora. Uno sproposito, di questi tempi, come i soldi che arriverebbero all'Inter: non meno di 28 milioni ‘cash'. Una manna per Moratti che vedrebbe in un sol colpo arricchire le casse societarie in vista di eventuali sostituti e un calo importante del monte ingaggi, depennando uno ‘stipendio' di 10,5 milioni l'anno più bonus per un totale di circa 12 milioni. Se poi si pensa che, qualora dovesse arrivare Tevez, l'Apache si dovrebbe ridurre l'attuale ingaggio (arrivando ad un massimo di 7 milioni l'anno), si capisce l'intento finale dell'Inter: guardare al bilancio e solo dopo valutare i campioni da avere in rosa. Per alcuni si parla di ‘involuzione' e ‘ridimensionamento' ma se si guarda con l'occhio dello sportivo e non del tifoso si potrebbe anche rischiare la parola ‘progetto', con una rosa sempre più giovane negli anni – e ‘garanzia' per il futuro – e ingaggi più bassi grazie ad una gestione delle risorse economiche più occulata.
L'INTER CAMBIA PELLE – Se Eto'o dovesse partire – sempre che non lo segua da vicino anche Snejider malgrado le piste inglesi si siano raffreddate progressivamente – l'Inter cambierebbe fortemente pelle. In attacco ci sarebbe una piccola grande rivoluzione con Pazzini che passerebbe come prima scelta in avanti con Milito subito dietro a scalpitare. Anche se arrivasse Tevez o se la società dovesse scegliere per una serie di esterni e mezze punte che rimpolperebbero il centrocampo nella zona della trequarti con gli eventuali ingaggi di Palacio dal Genoa e Ramirez dal Bologna. Insomma, via il ‘Re Leone' ci sarebbe spazio per le ‘gazzelle' in cerca di gloria utilissime al modulo di Gasperini che nella sua testa avrebbe comunque ‘sacrificato' Eto'o sulla trequarti da esterno dietro a Pazzini (o Milito). Servirà comunque un nome importante: Eto'o è sempre stato un giocatore decisivo non solo per i suoi gol pesantissimi nelle partite che contano ma anche per la dedizione dimostrata in questi anni in nerazzurro e per la sua intelligenza tattica che gli hanno permesso prima con Mourinho poi con Benitez e Leonardo di ritagliarsi sempre un ruolo da protagonista. Via un campione, dentro un altro. E in questo senso, l'unico nome papabile è quello di Carlitos Tevez separato in casa dall'amico-nemico Mancini che ben si priverebbe dell'argentino ma che vorrebbe una contropartita di valore come Maicon o Snejider: troppo, anche per Moratti.
DUE ‘TRIPLETE' E SEMPRE DECISIVO – L'addio ad Eto'o da parte dei tifosi nerazzurri, comunque, non sarà facile. Partendo dalla fine, non si può ricordare che il 29 maggio, nella finale di Coppa Italia contro il Palermo, ha segnato la doppietta decisiva nella vittoria per 3-1 raggiungendo in questo modo i 37 centri stagionali e superando così il suo precedente record di 36 gol risalente alla stagione 2008-2009. Ma Eto'o è spesso stato decisivo in nerazzurro: il 18 dicembre 2010, nella finale contro i congolesi del TP Mazembe, realizza uno dei tre gol con cui l'Inter conquista la sua prima Coppa del Mondo per club, competizione che alla fine lo eleggerà come miglior giocatore del torneo. Ancor prima, Il 21 agosto 2010 contribuisce alla conquista del quarto titolo del 2010, realizzando una doppietta nella finale di Supercoppa italiana giocata contro la Roma. E' l'unico giocatore al mondo ad aver vinto due "triplete" conquistando per due anni consecutivi (Barcellona e Inter) campionato nazionale, coppa nazionale e Champions League. È l'unico calciatore eletto quattro volte Pallone d'oro africano (2003, 2004, 2005 e 2010), è il capocannoniere assoluto della Nazionale camerunense con 52 gol in 101 presenze e detiene il primato di gol segnati in Coppa d'Africa, 18. È il calciatore africano con più presenze nella storia della Liga spagnola: 303, sopra al portiere connazionale Thomas N'Kono, che vanta 241 presenze ed è anche il più grande goleador della storia del Maiorca (squadra che lo lanciò) nella Liga con 54 gol.