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Sassuolo, lesione muscolare per Boateng: l’ex Milan rischia uno stop di diverse settimane

Durante il derby giocato al “Tardini” di Parma, l’attaccante neroverde ha lasciato il campo nel secondo tempo a causa di un infortunio. Gli esami svolti nelle scorse ore hanno evidenziato una lesione muscolare al piano pelvico. Per conoscere i tempi di recupero del giocatore del Sassuolo, bisognerà attendere i prossimi giorni. Il rischio è quello di una sua lunga assenza.
A cura di Alberto Pucci
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Il suo primo derby con la maglia del Sassuolo è durato soltanto un'ora. Uscito per infortunio dal terreno di gioco del "Tardini" di Parma, con la sua squadra ancora sotto di un gol, Kevin Prince Boateng rischia ora di rimanere lontano dai campi di calcio per diverse settimane a causa di una lesione al piano pelvico: rimediata proprio durante la partita contro la formazione ducale allenata da D'Aversa.

Come ha confermato il sito del club neroverde, l'ex Milan nelle scorse ore non si è allenato ed è stato sottoposto ad alcuni esami diagnostici che hanno evidenziato il guaio muscolare del giocatore di De Zerbi. Per il tecnico del Sassuolo si tratta ovviamente di una brutta notizia, che priva la squadra emiliana di uno dei suoi uomini più importanti già a partire dalla prossima sfida al "Mapei Stadium" contro la ritrovata Udinese di Davide Nicola.

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L'amore per l'Italia e per quel "pazzo" di De Zerbi

Contento di essere tornato in Italia, e ormai perfettamente a suo agio nel club del patron Squinzi, Kevin Prince Boateng ha rilasciato nei giorni scorsi una bella intervista ad Espn, nella quale ha raccontato della sua scelta di rientrare nella Serie A e del suo incontro con Roberto De Zerbi: "Amo questo Paese, ho sempre detto che una parte di me è italiana da quando mi sono trasferito a Milano, amo la gente e mi piace tutto dell'Italia, ero sicuro che un giorno sarei tornato".

"Il Sassuolo? Se sono qui lo devo anche a mister De Zerbi: un allenatore giovane, molto ambizioso, che ha un sacco di energia ed è stato uno dei più grandi motivi per cui sono venuto qui – ha concluso il trentunenne attaccante nato a Berlino – Mi ha chiamato cinque o sei volte al giorno per convincermi. Dopo una bella chiacchierata ho pensato: voglio lavorare con questo ragazzo perché è un genio pazzo!".

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