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La seconda vita di Boateng in Serie A: ‘Prince’ diventa ‘King’ a suon di gol

Ottimo l’avvio di stagione di Kevin Prince Boateng che nella nuova veste di attaccante ha trascinato a suon di gol e giocate di qualità il Sassuolo al secondo posto in classifica. Alla sua terza esperienza in Italia il ghanese sembra essere tornato ai tempi in cui incantava con la maglia del Milan, apparendo però un calciatore più maturo e facendo così sognare i tifosi neroverdi.
A cura di Michele Mazzeo
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La vera sorpresa di questo inizio di campionato è certamente il Sassuolo di Roberto De Zerbi, secondo in classifica alle spalle della Juventus con sette punti e che addirittura, dopo la pausa per le nazionali, avrà l’occasione di affrontare i bianconeri allo Stadium con l’opportunità di andare in testa alla classifica in solitaria. Grande protagonista di questo ottimo avvio della formazione emiliana è il redivivo Kevin Prince Boateng tornato tra mille dubbi in Italia, ma subito capace di diventare leader dentro e fuori dal campo tra i neroverdi.

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Da azzardo a top-player del Sassuolo

Immediatamente smentiti dunque gli scettici che, ricordando la sua deludente ultima avventura in Italia con la maglia del Milan (nei primi sei mesi del 2016), consideravano il ghanese un calciatore sul viale del tramonto reputando quindi un azzardo l’investimento fatto dal presidente Squinzi (triennale da 1,2 milioni di euro a stagione al calciatore arrivato dietro il pagamento di un piccolo indennizzo all’Eintracht Francoforte) per riportarlo in Serie A.

La rinascita del Boa in Spagna e Germania

Il Boa già aveva fatto vedere ottime cose sia in Spagna con il Las Palmas nella stagione 2016/2017 (10 reti e 5 assist in 29 presenze in Liga) che con lo stesso Eintracht nella passata stagione (6 gol e 1 assist in Bundesliga a cui si aggiunge la sorprendente vittoria da protagonista in Coppa di Germania dove in finale ha battuto il Bayern Monaco del fratello Jerome), ma il suo ritorno nel calcio italiano era stato comunque accolto con molti dubbi.

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E invece pronti, via e come d’incanto le prestazioni in campo spazzano tutti i dubbi soprattutto quelli di chi pensava fosse ritornato nel Bel Paese per “svernare” (è un classe ’87) e vivere costantemente insieme alla moglie, la bellissima Melissa Satta, e al figlio Maddox (ai quali dedica ogni gol incrociando le braccia a formare una “M”, ossia l’iniziale dei loro nomi).

La scheda di Kevin Prince Boateng in stagione (fonte whoscored.com)
La scheda di Kevin Prince Boateng in stagione (fonte whoscored.com)

Un avvio a suon di gol, qualità e personalità

Un gol alla prima ufficiale con il Sassuolo in Coppa Italia contro la Ternana, una buona prestazione all’esordio in campionato contro l’Inter, una rete decisiva su calcio di rigore all’ultimo minuto nel pareggio di Cagliari, la segnatura contro il Genoa nell’ultimo turno, e soprattutto tante giocate di qualità (la rovesciata che ha propiziato il sigillo di Babacar nella vittoria contro il Grifone ne è un esempio lampante) e tanta personalità.

Un avvio di stagione che riporta alla mente il Boateng visto nella prima esperienza milanista della sua carriera quando deliziava il pubblico di San Siro con numeri d’alta scuola (uno su tutti il gol capolavoro con tanto di controllo di tacco contro il Barcellona in Champions League).

La nuova vita di Boateng

Certo, il ghanese è cambiato. È cambiato fuori e dentro il campo. A Sassuolo nello spogliatoio fa da interprete ai compagni stranieri mettendosi al servizio di De Zerbi, e quando non si allena si dedica alla sua attività di cantante rap (lo scorso agosto con il nome d’arte di Prin$$ ha pubblicato il suo primo singolo dal titolo “King”). Ma è cambiato anche in campo: non più centrocampista, non più contrasti e fase d’interdizione, ma “falso nueve” (come nelle gare contro Inter e Cagliari) o seconda punta in appoggio al centravanti (come contro il Genoa), con forza fisica e qualità per tenere in apprensione la difesa avversaria senza dare punti di riferimento (non è un caso che è il calciatore che ha subito più falli in questo avvio di campionato). Una nuova vita dunque per lui, la seconda vita in Serie A, una vita non più come Prince ma come Re.

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