Sarri punge l’Inter: “Non giocare le coppe è un altro sport”
Venerdì 1° dicembre, la capolista Napoli ospiterà al San Paolo la Juventus. Un big match che potrebbe rivelarsi decisivo per il prosieguo del campionato, con l'Inter spettatrice interessata. I nerazzurri che domenica affronteranno al Meazza il Chievo potrebbero approfittare dello scontro diretto per guadagnare punti preziosi nelle posizioni di vertice della Serie A. Maurizio Sarri non si fida della seconda della classe che a suo giudizio ha un vantaggio importante rispetto alle due antagoniste, quello di non disputare la Champions.
L'Inter senza coppe gioca un altro sport, parola di Sarri
Subito dopo la vittoria contro l'Udinese, Sarri ha fatto il punto sulla lotta scudetto e in particolare sull'Inter. La squadra di Spalletti che al San Paolo ha conquistato un ottimo punto, è una seria candidata al titolo per l'allenatore azzurro. Il motivo? Il non giocare le coppe: "E' una squadra forte, una società forte, ha il vantaggio di fare 7 giorni d'allenamento tra una gara e l'altro. Cosa che non fa nessuno in alto. Giocare una volta e non ogni tre giorni è un altro sport"
Il vantaggio di non giocare la Champions
Un altro sport dunque quello dell'Inter che può concentrarsi esclusivamente sulla Serie A, senza le pesanti distrazioni delle coppe europee. Non è un caso che il Napoli reduce dalla vittoria sullo Shakhtar in Champions non abbia brillato a livello offensivo contro l'Udinese per Sarri che insiste: "Non giocare le coppe è un vantaggio importante, la Champions toglie a livello mentale, ti spreme. Dopo la Champions hai un down naturale ed è difficile ricaricarsi totalmente".
Napoli attento, quest'Inter è da scudetto
Impegni infrasettimanali a parte, l'Inter seconda della classe ha tutte le carte in regola per dire la propria in chiave scudetto secondo Sarri che ne elogia le peculiarità: "Sono forti e lo stanno dimostrando. Nei ruoli chiave hanno giocatori forti, portiere e punta straordinari, sono solidi, rischi di perdere anche gare che hai sotto controllo con loro". E ai microfoni di Rai Sport, non manca anche una risposta piccata alle critiche per lo scarso ricorso al turnover: "Quando cambio 4 su 11 sembra che non faccio nulla, perché magari gli altri guardano gli ultimi tre che non cambiano mai".
