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Sarri non stringe la mano a Guardiola dopo la sconfitta del Chelsea col City

La clamorosa batosta dell’Etihad Stadium, dove il suo Chelsea ha perso 6-0 contro il City, ha incendiato l’ambiente intorno alla panchina di Sarri che a fine partita ha negato il saluto a Pep Guardiola. “Non mi ha visto”, ha ammesso lo spagnolo come confermato dallo stesso tecnico dei Blues. La sconfitta ha inoltre scatenato i tifosi, che hanno già invaso i social network con l’hashtag #SarriOut.
A cura di Alberto Pucci
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I quattro gol presi contro il Bournemouth due settimane fa, erano stati un campanello d'allarme che neanche la successiva e larga vittoria allo Stamford Bridge (5 a 0 con l'Huddersfield Town) era riuscita a fermare. La conferma del momento difficile del Chelsea di Maurizio Sarri, è infatti arrivata impietosa nella sfida contro il Manchester City nell'ultimo turno di Premier League: una sconfitta che ora rischia seriamente di compromettere il futuro del tecnico italiano, che all'uscita dal campo non ha neanche salutato l'amico e collega Pep Guardiola.

Ho parlato con Gianfranco (Zola, ndr), Sarri non mi ha visto – ha ammesso Pep nel dopo gara -. Capisco la situazione, ho un bellissimo rapporto con lui e non c'è nessun problema.

La versione di Sarri: Mi spiace, non l'ho visto

E' stato lo stesso Sarri, interpellato dai giornalisti nel dopo partita, a chiarire che quel suo gesto non è stata una mancanza di rispetto ma molto più semplicemente, preso dalla trance agonistica e dalla delusione, era andato via senza accorgersi del collega che gli aveva teso la mano. "Mi spiace ma non l'ho visto", la versione del tecnico Blues.

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Attualmente quinto in classifica insieme all'Arsenal e ad un punto dallo United, il Chelsea è dunque atteso da un'altra settimana di "passione". Il 6 a 0 con cui il suo amico Pep Guardiola lo ha umiliato, espone infatti Sarri al fuoco incrociato dei tabloid e degli stessi tifosi dei Blues, che subito dopo il "cappotto" dell'Etihad Stadium hanno invaso i social network con un hastagh creato per l'occasione: #SarriOut.

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La rabbia di Abramovich e la panchina che scotta

Atteso dal viaggio di Europa League in Svezia, a casa di Zlatan Ibrahimovic, dove sfiderà il Malmoe, ma soprattutto dalla partita della verità con il Tottenham (il prossimo 27 febbraio allo Stamford Bridge), il Chelsea dovrà cercare di uscire da una crisi che è già entrata negli annali della Premier League per quei sei gol presi dai Citizens. Peggio di così, il Chelsea aveva infatti messo a referto soltanto nel 1991 quando ne prese 7 dal Nottingham.

Dopo aver fatto di tutto nella scorsa stagione per portarlo a Londra, ora Roman Abramovich pare sia già stufo dell'ex tecnico del Napoli. All'indomani del rotondo 5 a 0 contro l'Huddersfield, il patron dei Blues aveva infatti ricordato all'allenatore (tramite sms) l'importanza di centrare l'accesso alla prossima Champions League e l'eventuale possibilità di un addio a fine stagione in caso contrario. La clamorosa sconfitta contro il City, potrebbe ora peggiorare le cose e far salire a livelli di guardia l'insoddisfazione del numero uno del Chelsea.

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