Gli insulti omofobi di Sarri a Mancini (che non è gay): la decisione del Giudice Sportivo
Il giorno della sanzione è domani, giovedì, quando il Giudice Sportivo si pronuncerà su quanto accaduto martedì sera al San Paolo: da un lato la denuncia di Mancini per gli insulti razzisti rivoltigli da Sarri, dall'altro la replica del tecnico partenopeo che – oltre a scusarsi – ha raccontato agli ispettori della Procura Federale del ‘vecchio cazzone' ricevuto dall'allenatore interista. Quante giornate di squalifica rischia? Tutto dipenderà dalla valutazione dell'episodio che, secondo la linea emersa nelle ultime ore, non verrà considerato come discriminazione omofoba ma solo una offesa generica, fattore che può comportare una, al massimo due giornate di stop. Qualunque sarà la sanzione verrà scontata nella stessa competizione: nella prossima edizione della Coppa Italia, quindi, Sarri non potrà sedere da subito in panchina.
Perché Sarri può cavarsela con una sanzione meno grave? In base all'articolo 11 delle Noif un tesserato può essere punito con almeno 4 mesi di stop qualora si renda colpevole di "un comportamento discriminatorio e ogni condotta che comporti offesa per motivi di sesso". Lo scambio di battute – diciamo così – tra l'allenatore dei partenopei e Mancini, però, non viene considerato a sfondo razzista ma solo offensivo. Questo perché se un settore di uno stadio viene chiuso (sospensiva a parte) solo quando insulti discriminatori e razzisti prendono di mira calciatori di colore allo stesso modo non è possibile classificare come omofoba l'espressione adottata da Sarri perché Mancini è notoriamente eterosessuale. Si tratta di un'offesa grave ma non lesiva a tal punto da essere considerata discriminatoria.
Sarri se la caverà per il rotto della cuffia? Anzitutto, non è detto che anche Mancini non venga colpito dal provvedimenti del Giudice Sportivo: in fondo, anche Sarri ha denunciato le offese gratuite ("vecchio cazzone") ricevute dal tecnico rivale. Sanzione disciplinare a parte, è possibile che la Procura Federale prosegua nell'inchiesta aperta d'ufficio dopo lo sfogo in diretta tv del tecnico interista: filone d'indagine che, oltre a sfociare in un deferimento, può condurre a una squalifica più lunga.