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San Siro, summit in Comune per Inter e Milan. Ma conviene davvero rimanere al Meazza?

I dirigenti delle due squadre milanesi, hanno ripreso il discorso con l’amministrazione lombarda per il rinnovamento dello stadio. Nonostante l’ottimismo, non è però detto che l’incontro possa portare ad un’intesa comune per il rinnovamento della Scala del calcio. Il Milan, infatti, continua a pensare ad un suo stadio di proprietà.
A cura di Alberto Pucci
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San Siro, la casa di Inter e Milan. Lo stadio dove i due club milanesi hanno scritto pagine indimenticabili della loro storia e dove continuano a giocare per le partite di campionato e di coppa. Di fronte all'esigenza di aumentare gli introiti, non è però così scontato che nerazzurri e rossoneri continueranno in futuro a giocare in questo impianto. La trattativa per un eventuale rinnovamento della "Scala del calcio", è infatti un punto importante del futuro economico di Inter e Milan ed è già stato discusso dai dirigenti con il Sindaco milanese Giuseppe Sala. Una trattativa difficile, che è ripresa proprio nelle ultime ore grazie ad un nuovo "summit" andato in scena a Palazzo Marino.

Un incontro positivo

Insieme ai rappresentanti dell’amministrazione comunale, le due società hanno dunque affrontato nuovamente la questione e ribadito la loro volontà: rendere lo stadio più confortevole, più vicino alle esigenze dei tifosi ed economicamente sostenibile per le casse dei due club. Come ha comunicato ufficialmente il Comune di Milano, le parti hanno concordato che per quanto riguarda la convenzione dello stadio "saranno ripristinate le condizioni in essere precedenti legate all’organizzazione della finale dell’UEFA Champions League del 2016", e che è stato inoltre stabilito che ci saranno una serie di incontri a cadenza mensile "al fine di condividere ed elaborare un percorso comune per il rinnovamento".

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Il Milan e lo stadio di proprietà

Il progetto presentato dal Comune, pare dunque aver trovato piena soddisfazione nei due club milanesi che dovrebbero quindi contribuire economicamente ai lavori di ristrutturazione. Il condizionale è però d'obbligo. Nei mesi precedenti, infatti, sia Inter che Milan hanno più volte pensato ad una soluzione alternativa. Soprattutto il club  rossonero che, anche in quest'ultima occasione, ha ribadito all'amministrazione comunale l'intenzione di individuare un'area dove poter eventualmente costruire il proprio stadio. Sia la vecchia dirigenza milanista che quella nuova hanno infatti più volte manifestato l'idea di mettersi in proprio. Nonostante il fallimento del progetto "Portello", portato avanti a suo tempo da Barbara Berlusconi, Fassone non ha mai accantonato il disegno di sganciarsi dalla condivisione con l'Inter di San Siro.

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L'Inter vuol rimanere al Meazza

Sull'altra sponda del Naviglio, Suning è invece deciso a rimanere al Meazza. Il patron nerazzurro, secondo ciò che rivelo nello scorso novembre il quotidiano "La Repubblica", avrebbe infatti stanziato un budget importante per i lavori di rinnovamento dello stadio: 100 milioni di euro per trasformare il terzo anello (praticamente mai utilizzato, se non nelle gare di cartello) con una nuova struttura fatta di bar, ristoranti, musei e negozi. Oltre ai lavori dentro il Meazza, il progetto interista prevede inoltre una serie di ampliamenti che riguardano anche l’ex area del Trotto: adiacente allo stadio e non sottoposta a vincoli architettonici.

Il costo dell'affitto di San Siro

Dopo aver messo mano al centro sportivo di Appiano Gentile, al quale è stato cambiato anche il nome, la proprietà cinese intende dunque procedere anche con il "restyling" della Scala del calcio. Un progetto che potrebbe però non essere condiviso dal "cugino" Yonghong Li. Ma conviene davvero alle due società rimanere in affitto? L'attuale convenzione di 30 anni, stipulata anni fa e con scadenza nel 2030, prevede un'esborso di 4,5 milioni annui sia all'Inter che al Milan: una cifra che, conti alla mano, potrebbe esser reinvestita per dare vita ad un progetto ex novo per entrambe le proprietà.

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