Samuel Eto’o: il campione con la vittoria nel DNA
Nell'anno in cui l'Inter ha stentato a ripetersi su vertici altissimi, un giocatore in particolare si è migliorato ancora: Samuel Eto'o, il bomber nerazzurro che ha sugellato la propria stagione 2010-2011 con una serie di prestazioni e una serie di reti che l'hanno proiettato verso l'Olimpo dei campionissimi. Proprio grazie alla sua vena realizzatrice, l'Inter sin da subito riesce a sopperire prima ai continui infortuni dei vari attaccanti, poi alla mancanza di alternative valide con Pandev e Milito in difficoltà e Giampaolo Pazzini che sarà utile solamente nella seconda parte di campionato in poi venendo acquistato nel mercato di gennaio. Nella stagione 2010-2011 Samuel Eto'o fa pesare subito la propria classe e risulta decisivo nell'inizio di anno segnando undici reti in nove partite ufficiali. Ci sono però alcune date ben precise che scandiscono il cammino stagionale del camerunense in nerazzurro. Il 29 settembre segna anche la sua prima tripletta nerazzurra contro il Werder Brema nella partita di Champions League. Il 18 dicembre, nella finale per il Mondiale per Club a Dubai, contro i congolesi del TP Mazembe, realizza uno dei tre gol con cui l'Inter conquista la sua seconda Intercontinentale a 45 anni di distanza. Alla fine della manifestazione, Eto'o riceverà anche il premio come miglior giocatore del torneo. Il 15 maggio segna in campionato contro il Napoli il suo 35° gol stagionale, superando così il record di 34 gol stagionali in nerazzurro di Ronaldo nel 1997-98. Il 22 maggio, nell'ultima giornata di campionato contro il Catania, gioca la sua centesima partita con la maglia dell'Inter. Il 29 maggio segna una doppietta nella vittoria per 3-1 nella finale di Coppa Italia contro il Palermo raggiungendo i 37 gol stagionali, superando così il suo precedente record di 36 gol della stagione 2008-2009. Con i suoi 5 gol messi a segno nella competizione si laurea anche capocannoniere del torneo, al pari di Felice Evacuo del Benevento.
IL PIU' GRANDE AFFARE DI SEMPRE – Il matrimonio tra Eto'o e l'Inter nasce quasi per caso, senza volerlo o progettarlo. Tutto per un mal di pancia di Zlatan Ibrahimovic che aveva ritenuto conclusa la sua storia in nerazzurro allettato dal club più forte degli ultimi dieci anni: il Barcellona di Pep Guardiola. Giocare congli azulgrana, con Messi e gli altri campioni aveva ingolosito il bomber svedese che male aveva chiuso il suo rapporto soprattutto con i tifosi nerazzurri. Lo scambio con Eto'o all'Inter, sembrò un azzardo. Il 27 luglio 2009 si conclude l'affare che Moratti con il senno del poi definirà il suo più grande affare di sempre: Eto'o arriva a Milano insieme ad un conguaglio economico e firma un contratto da 10,5 milioni di euro l'anno, fino al 2014, che lo rende il calciatore più pagato di tutta la Serie A per il 2009-2010. Fa subito dimenticare Ibrahimovic: l'8 agosto seguente, a Pechino, in occasione della Supercoppa italiana persa contro la Lazio, fa il suo debutto ufficiale con l'Inter segnando subito il primo gol in maglia nerazzurra. Il primo gol in campionato arriva invece su rigore alla prima giornata nel pareggio interno 1-1 con il Bari. In dicembre, realizza il primo gol in Champions League con l'Inter, nella vittoria per 2-0 sul Rubin Kazan. Va in rete per la prima volta anche in Coppa Italia, durante la semifinale di ritorno contro la Fiorentina vinta per 0-1. Durante la sua prima stagione si sacrifica molto in fase difensiva, sotto le direttive di Josè Mourinho che intravede nel camerunense l'elemento in più disposto a lasciare spazio in avanti ad uno scatenato Diego Milito. Nella semifinale di ritorno di Champions League contro il Barcellona, da ex, con la squadra in inferiorità numerica per più di un'ora, gioca addirittura da terzino sinistro. Il 2010 è l'anno del Triplete nerazzurro: il 5 maggio 2010 conquista il suo primo titolo con la maglia nerazzurra, la Coppa Italia. Undici giorni dopo, il 16 maggio, si aggiudica lo scudetto ed il 22 maggio vince anche la Champions League, diventando così il primo calciatore a conquistare per due anni consecutivi campionato nazionale, coppa nazionale e Champions League. Il 21 agosto contribuisce quindi alla conquista del quarto titolo del 2010, realizzando una doppietta nella finale di Supercoppa italiana giocata contro la Roma.
LA CONSACRAZIONE IN NERAZZURRO – Nel 2010-2011 l'Inter, come detto non vive un anno facile: il dopo-Mourinho passa prima nelle mani di Rafa Benitez, poi in quelle attuali di Leonardo. Tutto il gruppo sente la fatica per la straordinaria annata precedente, molti subiscono anche il contraccolpo dell'impegno ai Mondiali in Sudafrica. Gli infortuni, infiniti, fanno il resto. Non c'è reparto che non soffra, non c'è giocatore che vada a corrente alternata, tranne uno: Samuel Eto'o. E' lui il bomber cui affidare le chiavi dell'attacco nerazzurro quando tutto sembra perduto, è lui che non tradisce mai e quando lo fa, fa notizia. Come l'errore clamoroso contro la Juventus in un'azione che lo vedeva ad un metro dalla porta, sbagliare un gol già fatto. E' lui il capocannoniere nerazzurro di stagione in campionato, con 21 reti alle spalle di Di Natale e Cavani ed è ancora lui l'uomo delle ‘finali': in Supercoppa contro la Roma, nel Mondiale per Club contro i connazionali del Mazembe, in Coppa Italia contro il Palermo. Alla fine i gol stagionali saranno 37, suo nuovo record personale e nuovo record stagionale per un giocatore dell'Inter, scalzando dal trono il Fenomeno, Ronaldo.
UN CALCIATORE CON LA VITTORIA NEL DNA – Ma è tutta la storia calcistica di Eto'o a parlare di vittorie e successi. È l'unico calciatore ad aver conseguito il prestigioso treble (o triplete) per due volte (peraltro consecutive), avendo vinto campionato, coppa nazionale e Champions League con il Barcellona nella stagione 2008-2009 e con l'Inter nella stagione 2009-2010. È il capocannoniere assoluto della Nazionale camerunense con 52 gol in 101 presenze e detiene il primato di gol segnati in Coppa d'Africa, 18. È anche il più grande goleador della storia del Maiorca nella Liga con 54 gol e l'ottavo marcatore assoluto della storia del Barcellona con 130 gol. Detiene il record di vittorie al Pallone d'Oro africano (4 edizioni), due FiFPro World XI, 1 vittoria nel tgrofeo Pichichi in Spagna, due volte capocannoniere in Coppa d'Africa, nel 2006 venne eletto miglior giocatore della fina di Champions, e nel 2010 si ripete nella finale del Mondiale per Club. Con la maglia del Maiorca è ricordato anche perchè ha realizzato la sua prima doppietta contro il Recreativo in Liga e proprio con quella squadra ha già dichiarato di voler chiudere la carriera tornando in Spagna. Con la ‘camiseta' del Barcellona, è arrivata la consacrazione: tra il 2004 e il 2009 vince tutto cio' che c'è da vincere, totalizzando 199 presenze e 130 gol, conquistando il ‘triplete'. Treble che replicherà l'anno successivo con la maglia dell'Inter alla sua prima stagione in nerazzurro.
IL FUTURO? ANCORA IN NERAZZURRO – Oggi, Eto'o è un giocatore che stenta ad avere un valore perchè la sua valutazione è difficile a farsi. Attaccante rapidissimo, in possesso di un innato fiuto del goal e un tiro preciso, gioca prevalentemente da prima punta ma, all'Inter sotto la guida di José Mourinho, è stato adattato anche come esterno in un tridente offensivo e trequartista esterno in un 4-2-3-1. Giocando in questi ruoli ha dimostrato un'ottima intelligenza tattica, un'ulteriore crescita calcistica e, pur non riuscendo a segnare con continuità, ha dato un contributo difensivo importante alla squadra. È stato considerato per le sue virtù dentro e fuori dal campo un leader silenzioso e recentemente, malgrado ci sia stato un momento in cui Eto'o avrebbe pensato di lasciare l'Inter dopo un diverbio per problemi razzisti con alcuni facinorosi, ha giurato fedeltà con una lettera ai tifosi nerazzurri. Non solo, ancor prima della vittoria in Coppa Italia, lo stesso presidente Moratti ha ritenuto Eto'o incedibile, al di là di un'eventuale ‘proposta indecente'. Il futuro dell'Inter, riparte da lui.