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Sampdoria, Okaka duro: “Club gestito da incompetenti”

L’attaccante, passato in estate all’Anderlecht, durissimo con la sua ex-squadra: “Tranne Mihajlovic, non mi volevano neanche”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Duro affondo di Stefano Okaka alla Sampdoria: l'attaccante, passato dai blucerchiati al club belga dell'Anderlecht appena pochi giorni fa per tre milioni di euro, si è scagliato contro il club ligure nel quale aveva disputato l'ultima stagione e mezzo. Arrivato nel gennaio 2014 dal Parma, in diciotto mesi aveva messo a segno 9 reti in 45 presenze. Ma il rapporto tra la società ed il calciatore sembrava già deteriorato da diversi mesi, e la cessione era praticamente nell'aria. "Può succedere quando si ha a che fare con un club gestito da persone incompetenti", ha tuonato Okaka, che poi ha dato la sua versione dei fatti.

"A gennaio ero arrivato dal Parma alla Sampdoria perché mi voleva Mihajlovic, mentre il direttore sportivo non mi voleva", ha spiegato Okaka intervistato da Sport/Foot Magazine, "e si giustificava dicendo che aveva letto cose negative su di me addirittura su Facebook. Lavorai molto, sapevo che nessuno mi aveva regalato niente. Poi ad aprile fui convocato assieme ad un altro giocatore nell'ufficio del presidente Ferrero. Al mio compagno di squadra fu detto che era stato fantastico e che quindi avrebbe ricevuto un contratto migliore. A me invece", ha aggiunto ancora il calciatore, "dissero erano molto impegnati in quel periodo, e che anche il mio contratto sarebbe stato rivisto ma verso il basso. A quel punto ci misi il doppio d'impegno in allenamento, fino a guadagnarmi anche la convocazione in Nazionale", ha aggiunto ancora Okaka, che proprio in quell'occasione aveva fatto il suo esordio con gol contro l'Albania, "ed a quel punto il presidente Ferrero si congratulò con me. Mi promise che avrei potuto ricevere un nuovo contratto, ma uguale a quello precedente. Era troppo per me", ha concluso ancora Okaka, che a fine stagione ha quindi dato l'addio ai colori blucerchiati.

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