548 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Italia: Okaka regala a Genova un sorriso, nell’amichevole contro l’Albania

Scordare la Croazia, trovare rinforzi validi per l’undici titolare e aiutare la popolazione colpita dall’alluvione. Erano questi gli obiettivi di Antonio Conte, nella sfida di Marassi contro Gianni De Biasi. Dopo il palo albanese nel primo tempo, ha deciso la sfida il blucerchiato Stefano Okaka.
A cura di Alberto Pucci
548 CONDIVISIONI
Immagine

Nel giorno in cui si è festeggiato il sedicesimo anniversario della prima doppietta azzurra di Filippo Inzaghi, siglata contro la Spagna, allo stadio Arechi di Salerno, nell’amichevole organizzata per ricordare le vittime dell’alluvione di Sarno, l’Italia non è riuscita ad andare oltre l’1 a 0 contro la tenace e aggressiva squadra di De Biasi: seguita da migliaia di tifosi albanesi, tranquilli fino alla mezz’ora del secondo tempo, prima della triplice e pacifica invasione di campo di alcuni di loro. L’italia dei genovesi (ben otto giocatori di Genoa e Sampdoria), che giocava per i genovesi, è piaciuta soltanto a tratti alternando cose buone a svarioni difensivi davvero preoccupanti. Dopo l’infelice serata di San Siro, la nostra nazionale è scesa in campo al “Ferraris” per regalare un po’ di serenità ad una popolazione gravemente colpita dall’alluvione e per raccogliere fondi da destinare alle persone più bisognose. Gli esperimenti di Antonio Conte hanno dato risposte positive, specialmente in attacco. Cerci è stato il migliore in campo, Giovinco ha mostrato di saper reagire ad un inizio non troppo convincente e Stefano Okaka, attaccante della Sampdoria, ha confermato di essere la miglior alternativa che, in questo momento, il nostro campionato può proporre. In mezzo si è sentita l’assenza di un giocatore “alla Pirlo”. Ci ha provato Aquilani, ma con risultati tutt’altro che memorabili. In difesa buono il rientro di Bonucci, da rivedere Moretti, De Silvestri e Sirigu: parsi poco concentrati in diverse occasioni. I novanta minuti amichevoli contro l’Albania, mandano in archivio il 2014 azzurro. Un anno che, dopo il Mondiale e le dimissioni di Prandelli, ha visto regalare un po’ di fiducia ai tifosi grazie all’arrivo dell’ex allenatore della Juventus campione d’Italia. La strada è ancora lunga. L’obiettivo principale è conquistare la qualificazione ad Euro 2016. Per vedere il bel gioco, tutto sommato, c’è ancora tempo.

Primo tempo. Dopo un avvio soporifero del match, la prima emozione (9’) è arrivata solo grazie allo spogliarello di Alessio Cerci, obbligato a cambiare la maglia strappata da un difensore albanese. I primi dieci minuti dalla gara non hanno offerto grande spettacolo per il pubblico di Genova. L'attaccante ex Torino è risultato tra i migliori, impegnando il portiere avversario Berisha (11’) e conquistando un calcio d’angolo. Dieci minuti più tardi, ancora Cerci in grande spolvero. L'esterno va via sulla destra e mette nel mezzo per Giovinco, anticipato dal portiere avversario. L'Albania ha concesso, nella prima mezz'ora, troppo campo agli Azzurri: una tattica che ha generato il tiro innocuo di Parolo (25′) e la successiva "svirgolata" di Giovinco, terminata sul fondo dopo un schema su palla inattiva. La "formica atomica" ha faticato più del previsto nel primo tempo, contro i possenti difensori albanesi. E' andato meglio Mattia Destro che, dopo la mezz'ora, ha sfiorato il vantaggio con una grande conclusione dal limite. La squadra di De Biasi, fino a quel momento troppo passiva, è però riuscita a rendersi pericolosa, grazie ad uno svarione della difesa azzurra, con Cikalleshi. L'attaccante si è reso protagonista di una sgroppata a campo aperto, terminata con un tiro potente che andava a sbattere sul palo a Sirigu battuto. A rispondere all'occasione albanese, ci ha pensato Bertolacci: tiro dal limite e splendida parata di Berisha. Match rovente, negli ultimi minuti della prima frazione di gioco, con squadre lunghe e attaccanti pronti a sfruttare gli ampi spazi a dispozione. I primi 45 minuti si sono conclusi con un tentativo di Antonelli, terminato sul fondo, e con un tiro "a giro" di Cerci, ben deviato da Berisha: il migliore dei suoi nel primo tempo.

Secondo tempo. Rientrata in campo con gli stessi undici, la nostra nazionale ha subito messo sotto la squadra di De Biasi, grazie ad una bella azione di Cerci che liberava al tiro Giovinco (5′). Un'emozione seguita dalla clamorosa disattenzione di Sirigu che regalava il pallone a Lenjani: incapace di sfruttare il grossolano errore del portiere del Paris Saint-Germain. Complice la strigliata di Conte nell'intervallo, Giovinco è rientrato in campo con un altro piglio. L'attaccante della Juventus, dopo l'occasione iniziale, si rendeva pericoloso anche al tredicesimo e due minuti più tardi, direttamente su calcio di punizione. Emozioni a ripetizione a Marassi, dopo le occasioni di Giovinco. Prima Destro graziava Berisha, spedendo a lato, poi ancora un errore di Moretti dava l'opportunità a Lenjani di sorprendere Sirigu: questa volta attento a bloccare in due tempi. I primi cambi, Antonio Conte li ha fatti al venticinquesimo della ripresa, dando spazio a Matri e Okaka, per Destro e Giovinco. Prima dell'ingresso di Perin e Bonaventura (al posto di Bertolacci), sberla di Memushaj su punizione (24′), successiva grande occasione di Okaka e clamorosa invasione di campo di un tifoso albanese, che andava a farsi autografare la bandiera dal capitano Cana. Le continue interruzioni dell'arbitro Harkham, facevano perdere la bussola ai ventidue in campo e saltare gli schemi ai due allenatori. Nel concitato finale, subito dopo l'emozione dell'ingresso di Francesco Acerbi (al posto di Bonucci), il gol Stefano Okaka faceva saltare di gioia la panchina azzurra e scendere i titoli di coda sulla sfida genovese.

548 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views