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Sampdoria, Mihajlovic: “Abbiamo giocato male. Il mio futuro? Vedremo”

Il tecnico blucerchiato non è soddisfatto del pareggio strappato al Milan e recrimina su un atteggiamento troppo rinunciatario dei propri giocatori. E sulle voci di mercato sbatte la porta: nessuna dichiarazione finchè non avrà deciso.
A cura di Alessio Pediglieri
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Doria imbattuta nello scontro diretto a San Siro che valeva tantissimo in termini d'Europa e missione quasi svolta al meglio. L'unico peccato è stato non solo non riuscire a difendere al meglio il vantaggio di Soriano ma anche non chiudere quando si era potuto il match con il raddoppio. Peccati veniali che hanno infastidito comunque Miahjlovic, tecnico da sempre alla ricerca della perfezione e che arriva da una settimana calda con i suoi giocatori tra sconfitte e cali di concentrazione che potrebbero mettere in dubbio l'obiettivo Europa cullato da inizio anno.

Il tecnico serbo ha comunque visto una reazione e un miglioramento. Eto'o si è dimostrato ancora una volta determinante con un assist magnifico per Soriano, il centrocampo ha giocato bene e la difesa non è mai andata in seria difficoltà. Certo c'è il rammarico di non sapere cosa sarebbe potuto accadere se invece di provare l'affondo a inizio ripresa si fosse provata la via del gol nel primo tempo davanti ad un Milan abulico e mal predisposto al match. "Ci siamo accontentati del vantaggio pensando di poter gestire la partita e non siamo stati in grado. La mia impressione era che non potevamo subire gol, mentre sul finale abbiamo rischiato di perderla. Quando non puoi vincerla non devi perderla, sabato diventa fondamentale contro il Cesena.  Loro hanno avuto più possesso palla, mentre nel secondo tempo abbiamo girato un po' di giocatori, siamo andati in vantaggio e lì dovevamo chiudere la partita anche perché loro non erano al massimo"

Poi l'ovvio riferimento alla situazione contrattuale e al futuro del tecnico che ‘radio mercato' vede già lontanissimo da Genova e più vicino a Milano o a Napoli: "Io non ho ancora deciso nulla, per cui non voglio prender in giro nessuno, quando deciderò solo a quel punto parlerò. Non mi va neppure di pensarci, sono troppo intelligente e maturo da non farmi distrarre, ma anche i miei giocatori non ci devono pensare, devono rimanere concentrati, poi ci sarà tempo per pensare a tutto: stiamo facendo un grandissimo campionato, mancano otto giornate alla fine. Se andiamo in Europa la riconoscenza è ripagata, ovvio, ma intanto bisogna arrivarci perché i cavalli vincenti si vedono solo alla fine, è inutile aver corso tanto se poi ci facciamo superare".

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