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Sampdoria, Ferrero senza limiti: “Scudetto? Ci proveremo entro il 2018!”

Atteso dall’esame di maturità contro la Juventus, il vulcanico presidente blucerchiato ha confermato i suoi obiettivi e parlato di calciomercato: “Se a gennaio ne va via uno, magari ne arrivano tre”.
A cura di Alberto Pucci
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Lo guardi in faccia e ti strappa un sorriso. Poi lo vedi in azione e il sorriso, diventa una grande risata. Massimo Ferrero è atterrato nel pianeta "football" non in punta di piedi, ma bensì con la stessa grinta (e simpatia) del suo allenatore Sinisa Mihajlovic. I due, che sembrano fatti l'uno per l'altro, hanno costruito (insieme al ds Carlo Osti) una squadra che sta viaggiando a medie pazzesche e che continua a divertire il popolo doriano. Intervistato da "La Repubblica", il presidente della Sampdoria ha spiegato come ha fatto a calarsi perfettamente in un mondo, fino a qualche mese fa, a lui sconosciuto: "Ho avuto passione e grande intuito – ha spiegato Ferrero nell'intervista – Il calcio lo vedo come un divertimento. Lo vorrei liberare dalla noia e per questo do sfogo al mio istinto e ai miei comportamenti spontanei che avete visto tutti. Non c'è niente creato ad arte. Il lavoro, però, è una cosa seria. Per me una società di calcio è un'azienda, che non deve fare finanza, ma impresa e, se possibile, creare posti di lavoro".

Sogno tricolore – Il cammino fatto fin qui dai ragazzi di Ferrero e Mihjlovic, autorizza i tifosi a far sogni proibiti. Ne è consapevole anche Massimo Ferrero, che aveva pronunciato la parolina magica sin dal suo insediamento: "Scudetto? Non quest'anno, ma ci proveremo entro il 2018 – ha commentato il presidente – Se la squadra si esprime come vuole il tecnico, può dare un dispiacere a tutti, non solo alla Juventus. La nostra è un'alchimia vincente: il gruppo è di talento e Sinisa ha tirato fuori le loro doti e il coraggio. Ora non hanno paura di nessuno". L'ultimo pensiero presidenziale è per il mercato e per un calcio…diverso: "Gabbiadini? Non posso svelare nomi o trattative, ma se a gennaio ne va via uno, magari ne arrivano tre – scherza, ma non troppo Ferrero – Il mio sogno? Un calcio libero, senza barriere, tornelli e con stadi di proprietà. La domenica ideale? Al mattino prosa per le nonnine, cinema o teatro dal vivo per gli adulti, concerti per i giovani, spazio giochi per i bambini. Pranzo a ristorante per ogni tasca. Poi i mariti restano per la partita, il resto della famiglia se vuole va a fare shopping nei negozi". La chiosa del numero uno blucerchiato, è in perfetto "Ferrero style": "Quando mi sveglio la mattina, penso la vita è bella: incontrerò 10 persone, cinque vogliono fregarmi e cinque restano fregati. Io cerco di stare nel mezzo e di cavarmela nel migliore dei modi".

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