Rosso diretto a Cristiano Ronaldo, labiale, cosa dice l’arbitro: “Tira i capelli, espulso”
Cristiano Ronaldo è stato tra i protagonisti nella notte folle di Valencia, al debutto di Champions League con la Juventus. Ma purtroppo per il fenomeno portoghese non come avrebbe voluto e sognato. Colpa dell'arbitro Brych e del suo assistente di linea che al 30′ del primo tempo si "inventano" una espulsione che è già sfociata in polemica sul campo. Ma senza il suo giocatore migliore, alla fine, la Juve espugna comunque il Mestalla, 2-0 con doppietta di Pjanic (su rigore).
Il rosso diretto a Ronaldo, il primo nella storia del giocatore in Champions League, è già storia. Il portoghese è stato vittima di una colossale svista che lo ha costretto a lasciare il campo anzitempo, tra la rabbia e le lacrime. Soprattutto gridando la propria innocenza sul presunto fallo commesso sul difensore degli spagnoli, Murillo, il centrale difensivo ex inter.
Il tutto si è consumato mentre la Juventus era in attacco, defilata sulla sinistra, vicino al fallo laterale. In area di rigore valenciana Cristiano e Murillo entravano in contatto, correndo, con il difensore che franava a terra. Il gioco veniva fermato dall'arbitro Brych per intervento dell'assistente di linea che richiamava l'attenzione del direttore di gara. Lungo consulto e poi il verdetto finale: rosso diretto per Cristiano, incredulo.
Nessuno ha capito subito il perché del cartellino rosso, poi le moviole hanno svelato il "mistero": guardando il labiale di Marco Fritz, l'assistente addizionale dell'arbitro Brych, dice "haare", che in tedesco significa "capelli". L'arbitro Brych chiede all'addizionale se l'intervento del portoghese sia da espulsione e lui risponde "Ich sage ja", ovvero "Io dico di sì". La domanda viene ripetuta per quattro volte, a cui corrispondono altri quattro "sì" da parte dell'assistente. A quel punto la decisione è presa ma è sbagliata: le immagini dimostrano infatti Cristiano mettere sì una mano in testa a Murillo ma non c'è nessun gesto antisportivo.