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Rossi escluso dall’Italia, il nonno: “Prandelli traditore, ai Mondiali tiferò USA”

Bruno Petrocelli critica aspramente l’operato del Ct, reo di aver tagliato l’attaccante dalla lista dei 23 convocati azzurri a Brasile 2014.
A cura di Marco Beltrami
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Anche Giuseppe Rossi dunque farà parte della lista dei grandi esclusi dei Mondiali brasiliani. Non è bastato all’attaccante della Fiorentina, un recupero lampo dall’ennesimo infortunio al ginocchio, e un finale di stagione convincente. Gli ultimi test in azzurro non hanno convinto Prandelli e company che hanno deciso di tagliare Pepito dai 23 che parteciperanno a Brasile 2014. Una scelta che ovviamente ha deluso e non poco il giocatore e il suo entourage, come confermato dalle parole al vetriolo dell’agente Pastorello e dai tweet di Rossi che ha confermato di godere di un ottimo stato di forma. A gettare ulteriore benzina sul fuoco ci ha pensato il nonno dell’ex attaccante di United e Parma, che intervenuto alla trasmissione di Radio 2 “Un giorno da pecora”, ha riservato un duro attacco verbale nei confronti di Cesare Prandelli: "Ci siamo rimasti veramente male, non era una cosa che ci aspettavamo. Prandelli ha fatto veramente una pagliacciata, ha preso in giro e tradito la fiducia di mio nipote. Fino a due giorni fa aveva avuto delle belle parole per lui. Non è all'altezza per giudicare mio nipote. Al mondiale tiferò per gli Usa perchè in Italia ci sono dei traditori".

La rabbia del nonno di Rossi. Bruno Petrocelli, ha ribadito anche le parole del nipote, confermando indirettamente che la scelta di Prandelli non è legata allo scetticismo sul totale recupero del giocatore dopo l’infortunio al ginocchio. I test medici e fisici a cui si è sottoposto il giocatore prima e dopo l'amichevole contro l'Irlanda infatti, avrebbero confermato le buone condizioni dello stesso Rossi. Parole che alimenteranno ulteriori polemiche, evidenziando che la decisione del mister non è stata presa per i dubbi sulla tenuta del ginocchio del bomber: “Non dico altro, anche perchè c'è un referto medico che parla per lui. Parliamo comunque di un ragazzo preparato, in forma, che ha sempre trascinato la squadra e tutti i suoi compagni, non meritava una cosa del genere. Anche perchè ha esperienza anche in altri nazioni, altri non hanno questa caratteristica".

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