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Ronaldo: classe sopraffina, ginocchia fragili. Una carriera frenata dagli infortuni

L’attaccante dell’Inter e della Seleçao aveva le qualità per essere uno degli attaccanti più forti al mondo ma il calvario di acciacchi e operazioni lo hanno trasformato da ‘fenomeno’ a ‘comune mortale’.
A cura di Jvan Sica
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E se Ronaldo non avesse avuto quel fisico così fragile cosa sarebbe potuto diventare? E' la domanda che si sono fatti almeno una volta tutti coloro che hanno visto il fenomeno in azione. Quando Ronaldo arriva sul pianeta calcio sembra davvero di un’altra galassia. Già da ragazzino nel Cruzeiro e poi nel PSV Eindhoven si mostra un concentrato mai visto di agilità, potenza, tecnica e precisione. Nella storia del calcio nessuno aveva mixato dosi eccellenti di queste quattro caratteristiche, mentre lui riusciva a fare cose che nessuno aveva mai visto.

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Il malore a Francia '98

Dopo le meraviglie mostrate in Olanda e al Barcellona, al primo anno di Inter Ronaldo fece intuire al mondo intero che i grandissimi della storia del calcio non erano più al sicuro. Il ‘fenomeno' era magro ed elastico e niente sembrava far prevedere il calvario che ne avrebbe frenato il rendimento in seguito. Il primo grande problema Ronaldo lo ebbe il pomeriggio della partita fin lì più importante della sua carriera: finale di Francia '98, venne trovato riverso sul letto e con la bava alla bocca dal suo compagno di squadra Roberto Carlos prima della sfida clou con i transalpini.

La tendinopatia rotulea

Il mistero a quasi venti anni di distanza è ancora fitto e il ricordo di un Ronaldo che gioca una finale quasi senza reggersi in piedi fa ancora male. Dopo quel pomeriggio nulla sarà più come prima prima. I guai al’Inter iniziano nel settembre del 1998, quando i medici nerazzurri gli riscontrano una tendinopatia rotulea. La stagione era appena iniziata e Ronaldo doveva essere l’uomo che avrebbe portato finalmente alla vittoria l’Inter di Massimo Moratti. I medici attendono, lo curano come possono fino a che durante un’Inter-Lecce quella cartilagine non subisce una lesione parziale.

Il dramma e le operazioni

D’urgenza Ronaldo viene operato a Parigi dal professor Saillant. Comincia una lunga e stavolta attenta riabilitazione e quando gioca la sua prima partita dopo l’infortunio, il 12 aprile 2000 contro la Lazio sembra il fuoriclasse di sempre. Dopo 6′ però avviene un vero e proprio dramma sportivo. Mentre incede nella sua maniera caratteristica, cercando di disorientare l’avversario con una serie di finte, si lacera completamente il tendine operato, il ginocchio destro va fuori asse e lui crolla sul terreno. Le immagini scioccano tutti e le urla di dolore e le lacrime del Fenomeno commuovono il mondo intero. Il giorno dopo Ronaldo è di nuovo sul tavolo operatorio di Saillant e da lì si riparte con una riabilitazione ancora più dura. Ronaldo torna in campo solo a giugno 2001, durante un’amichevole contro il Sant’Angelo Lodigiano.

Il calvario non è finito. Ronaldo non ha la stessa forma fisica dei suo venti anni: è molto potente nella parte superiore del corpo e i legamenti delle articolazioni sembrano non reggere tutta quella potente velocità. Nel settembre 2001 subisce uno stiramento al bicipite femorale destro, poi a novembre ha una contrattura al bicipite femorale sinistro. Passato al Real in estate si ferma ancora per una distorsione dei legamenti posteriori del perone sinistro. Nonostante tutti questi infortuni, con il Real vince una Coppa Intercontinentale, un campionato nazionale e con il Brasile vince il Mondiale del 2002.

La Milano da bere, questa volta rossonera

Torna a Milano, sponda rossonera, ma continuano i dolori: prima ha una lesione del muscolo semitendinoso del bicipite della coscia sinistra e poi, in una partita contro il Livorno si rompe di nuovo il tendine rotuleo del ginocchio sinistro. Questo infortunio mette fine alla sua carriera europea, con un Ronaldo che continua a giocare ancora un po’ di anni in Brasile, cercando di correre il meno possibile, evitare tutti i possibili contrasti e i cambi di direzione rapidi e ingrassando davvero tanto. E nonostante tutto questo vince il premio come miglior giocatore del campionato Paulista del 2009, oltre a conquistare il campionato stesso con il Corinthias.

Cosa sarebbe stato allora Ronaldo senza tutti gli infortuni che ha subito? Avrebbe di sicuro vinto molto di più e soprattutto avrebbe fatto compagnia a Maradona e Pelè che entrano in tutti i sondaggi su chi è stato il migliore del mondo. Un terzo posto forse Ronaldo lo avrebbe occupato.

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