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Ronaldinho si ritira: i 10 gol più belli dell’uomo che ha giocato a calcio col sorriso

Le reti nel Clasico, le magie col Milan, i tocchi di classe nella Seleçao: Dinho in 10 momenti della carriera, i più emozionanti.
A cura di Vito Lamorte
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Ronaldo de Assis Moreira, meglio noto come Ronaldinho o Ronaldinho Gaúcho, ha segnato un'era nel calcio a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio e ieri ha fatto sapere al mondo che si ritira ufficialmente dal calcio giocato all'età di 37 anni. Dopo aver vestito le maglie di Gremio, PSG, Barcellona, Milan, Flamengo, Corinthians, Flamengo, Atletico Mineiro, Queretaro e Fluminense, oltre a quella della nazionale brasiliana, ha detto basta e ad annunciarlo ieri è stato il fratello Roberto de Assis Moreira in un'intervista a O'Globo:

È finita, ha smesso. Faremo qualcosa di grande e bello dopo la Coppa del Mondo in Russia, probabilmente ad agosto. Faremo alcuni eventi in Brasile, Europa, Asia. E sicuramente vogliamo fare una partita con una selezione del Brasile.

Ronaldinho ha collezionato 679 partite con i club per cui ha giocato, realizzando 263 reti mentre con il Brasile si è attestato sui 97 gettoni (33 reti).

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Dinho ha regalato perle memorabili e, per ricordare quanto ha fatto nella sua carriera, oltre ai goal sono state raccolte alcune giocate che hanno esaltato milioni di tifosi in tutto il mondo.

Brasile-Venezuela, Copa America 1999 (30-6-1999)

Questo è uno dei primi video di Ronaldinho che girò in Europa. Nell'epoca in cui non c'era ancora YouTube, si aspettavano i tg sportivi per vedere i nuovi talenti che crescevano dall'altra parte dell'oceano. Nella ripresa Vanderlei Luxemburgo decide di mandare in campo questo ragazzo che tanto bene stava facendo con il Gremio e lui ci mette 3′ per timbrare il cartellino: sombrero sul primo avversario, tocco di tacco per evitare il secondo e tiro sul primo palo. Gran goal!

PSG-Bordeaux, Coupe de France (27-4-2003)

Il secondo goal nella semifinale della Coupe de France è poesia purissima: riceve da destra, tocca il pallone con l'esterno del piede e poi lascia partire un colpo sotto che si infila nell'angolo lontano e Roux non può fare altro che accompagnare con lo sguardo la palla finire in rete. C'è da stropicciarsi gli occhi sia per il controllo che per la conclusione a rete.

Guingamp-PSG, Ligue 1 (23-3-2003)

La bellezza di questa rete non è stata rovinata nemmeno dal risultato della partita, visto che il PSG riesce a perdere 3-2 dopo essere stato in vantaggio per 2-0. Il primo goal della partita contro il Guingamp verrà eletto obiettivo della stagione 2002/2003. Il numero 10 recupera la palla a centrocampo e, nonostante il pessimo stato del campo, salta tutta la difesa e supera Le Crom con un tocco sotto.

Chelsea-Barcellona, Champions League (8-3-2005)

Una delle giocate che ha fatto impazzire il mondo degli osservatori di calcio. Nell'immaginario di chi ha visto quella partita in real-time il goal di Ronaldinho è "senza tempo" perché dal momento in cui fa il primo passo, per disorientare Ricardo Carvalho, fino all'esterno-punta che infila la palla nell'angolo destro della porta di Cech tutto sembra fermo. L'unico a muoversi è lui. Un gesto sublime e folle allo stesso tempo, che solo un genio come lui poteva pensare.

Milan-Barcellona, Champions League (18-4-2006)

Nella semifinale d'andata della Champions San Siro ammira per la prima volta tutta la classe di Ronaldinho che quella sera dipinge calcio su tutto il terreno di gioco dello stadio milanese, senza esclusione di zona. Oltre all'assist per la rete decisiva di Giuly, il brasiliano si diverte a far passare ripetutamente il pallone sulle teste dei vari Pirlo, Gattuso e tutti gli avversari che gli passano davanti. Immancabile.

Real Madrid-Barcellona, Liga (19-11-2005)

La sera della standing ovation del pubblico del Real a Dinho. Quella sera il brasiliano era un alieno e i difensori blancos non riuscirono mai a prenderlo. Dopo la rete del vantaggio di Eto'o nel primo tempo, Ronaldinho sale definitivamente in cattedra e al 60′ mette in ginocchio il Real con un'azione solitaria che parte dalla sua metà campo e termina con la rete del 2-0. Sergio Ramos ed Helguera nulla possono contro la potenza, la classe e la tecnica sopraffina del brasiliano che alza le braccia al cielo cosciente di aver realizzato un'opera d'arte più che un goal.

Milan-Chievo, Serie A (16-19-2010)

Primo tunnel con la suola, secondo di tacco. Rigoni con il mal di testa e San Siro in estasi. Magari Dinho non sarà stato così decisivo come noi tempi del Barça ma negli anni al Milan ha mostrato parte del suo bagaglio tecnico, mettendolo a disposizione anche del pubblico italiano.

Barcellona-Athletic Bilbao, Liga (25-2-2007)

Ronaldinho riusciva a fare tutto col pallone e quando aveva deciso di portarsi a spasso qualche difensore, era cosa fatta. Un po' come successe nella sfida del Nou Camp contro l'Athletic Bilbao: il numero 10 riceve palla da Eto'o, salta il terzino e poi punta l'area. Arrivano un centrale e un mediana in copertura ma Dinho riesce a saltarli entrambi e con un magico tocco di destro prova a pescare il jolly per l'incrocio opposto la ma palla rimbalza sulla traversa e schizza verso il centro dell'area. Magico.

Brasile-Inghilterra, Mondiale 2002 (21-6-2002)

Paul Scholes fa fallo su Kleberson e sulla palla si porta il numero 11. Tutti pensano che cercherà il cross verso il centro dell'area di rigore ma Dinho riesce a beffare David Seaman con un tiro velenosissimo che termina la sua corsa sotto l'incrocio destro della porta inglese. Ronaldinho viene espulso poco dopo e la Seleçao soffrirà fino al 90′ ma riuscirà a conquistare la semifinale. Dopo la gara afferma: "Ho visto 30 cm di spazio e ci ho provato". 30 cm da 40 metri? Genio e follia.

Barcellona-Osasuna, Liga (30-10-2005)

Cross dalla destra, tocco di spalla di Ronaldinho e palla che finisce a Giuky che batte il portiere dell'Osasuna. Questa giocata è stata ribattezzata "esplandinha", tanto difficile da pensare e quasi impossibile da eseguire. Come se un compagno toccasse la palla contro il muro per farla finire da un'altra parte, un po' come quando si giocava per strada. Illuminante.

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