Roma, Dzeko: “Il Barça è favorito, ma giocando da squadra possiamo farcela”
Archiviata l'emozionante notte della sfida con lo Shakhtar Donetsk, la Roma di Eusebio Di Francesco è già con la testa al duplice incontro con i marziani del Barcellona. Il sorteggio di Nyon, ha infatti accoppiato il nome dei giallorossi a quello dei blaugrana: giunti fino ai quarti di finale, dopo aver schiaffeggiato il Chelsea di Antonio Conte. Convocato per le amichevoli della Bosnia con Bulgaria e Senegal, Edin Dzeko ha commentato l'imminente scontro con la squadra di Ernesto Valverde.
"Il Barcellona è favorito non solo nei quarti di finale ma anche per la vittoria finale – ha spiegato l'attaccante, nell'intervista al portale bosniaco "Novilist" – ma se giochiamo ancora una volta da squadra possiamo fare qualcosa di buono. Sono orgoglioso di aver raggiunto i quarti e di aver ottenuto un grande successo. Molti pensavano a noi come la vittima sacrificale del gruppo, ma siamo riusciti a buttare fuori l’Atletico Madrid, che ha giocato la finale di Champions non molto tempo fa".
La saggezza di Edin
"Era dal 2007 che non arrivavano due club italiani ai quarti, e questo è un grosso risultato per il calcio italiano nel suo complesso, specialmente nell’anno in cui la nazionale non si è qualificata alla Coppa del Mondo – ha aggiunto Edin Dzeko – E' la dimostrazione che il calcio italiano sta migliorando di stagione in stagione, quindi non mi sorprende che due club siano tra i primi otto d’Europa".
Nella lunga intervista, l'attaccante di Eusebio Di Francesco ha anche parlato delle critiche che gli sono piovute addosso nel suo periodo meno felice: "Non faccio molta attenzione a queste, perché di solito sono io il più grande critico di me stesso – ha concluso – Nelle vita degli attaccanti si sa che arrivano periodi in cui uno non riesce a far gol e quando ciò accade, bisogna sfruttare altre qualità per portare la squadra al successo. Il lavoro di un calciatore è questo. Devi abituarti alle lodi che ti arrivano oggi e alle critiche del giorno dopo".
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