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Road to Euro 2016: la Svizzera di Petkovic cerca il salto di qualità

Inserita nel girone con i padroni di casa della Francia, l’Albania e la Romania, la Svizzera dell’ex laziale Petkovic mostra ancora problemi di manovra. L’analisi.
A cura di Mirko Cafaro
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Dovrà vedersela con i padroni di casa della Francia, la sorprendente Albania di De Biasi e la la quadrata Romania, la Svizzera dell'ex laziale Petkovic, inserita nel girone A dei prossimi Europei di scena in giugno. Una formazione esperta, quella dei rossocrociati, anche se reduce dalla brutta parentesi delle amichevoli di marzo, in cui i giocatori sono apparsi in condizioni di scarsa forma e neanche lontanamente accostabili a quelli che avevano staccato il pass per la rassegna iridata con grande determinazione e spirito di gruppo. Solo un appannamento passeggero? Proviamo ad approfondirne le cause.

MODULO E TATTICA – Il ct Petkovic è in pieno work in progress per quel che attiene alla definizione del sistema di gioco di base. Nelle ultime amichevoli ha alternato il 4-4-2 e il 4-3-3, anche se entrambi non sono apparsi immuni da pecche e situazioni da mettere a punto. In particolare la squadra deve migliorare sulle ripartenze e sulle fasi di transizione per ribaltare l'azione da difensiva a offensiva.

PUNTO DI FORZA – Gli elementi di grande esperienza, anche internazionale, non mancano. Si pensi ai vari Lichtsteiner, Shaqiri, Behrami, Xhaka, Mehmedi, solo per citarne alcuni, ma anche all'emergente Embolo del Basilea. Petkovic, inoltre, ha già dimostrato di saper cambiare volto in fretta alle sue squadre e di riuscire a tirar fuori il meglio dai suoi giocatori.

PUNTO DI DEBOLEZZA – Non mancano i punti interrogativi, anche attorno ai singoli uomini da convocare. Uno su tutti: Gokhan Inler. L'ex Udinese e Napoli non sta trovando spazio nel miracolo Leicester e il ct svizzero ha scelto di farne a meno in occasione delle amichevoli di marzo. Una scelta di cui forse si è pentito alla luce delle difficoltà di manovra della squadra. Da non trascurare anche l'abulia offensiva: l'attacco è a segno da quasi 250 minuti.

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