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Rio 2016, fischi per Neymar: il Brasile a rischio eliminazione

Al pareggio incolore dell’esordio olimpico, la nazionale brasiliana ha fatto seguire un altro 0-0 andando a sbattere contro il muro dell’Iraq. Il tutto mentre la formazione femminile continua a dare spettacolo.
A cura di Alberto Pucci
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Il calcio non è uno sport per signorine. Niente di più falso e, per conferma, chiedere ai tifosi brasiliani. A tener alto il nome del "futebol bailado", in queste Olimpiadi estive, è stata fin quì la stella del calcio femminile (Marta Vieira da Silva) e non Neymar: fischiato sonoramente dopo l'ennesimo 0-0 della selezione maschile. Di fronte al "Pelè in gonnella", che ha centrato due vittorie su due a Rio, il protagonista più atteso ha fino ad ora deluso. Dopo il pareggio senza reti con il Sud Africa, Neymar e compagni hanno finito per sbattere il muso anche contro la difesa dell'Iraq, compromettere il girone di qualificazione (comandato ora dalla Danimarca con 4 punti) e rovinare il cammino in questa Olimpiade giocata davanti ai propri tifosi.

La maledizione dei cinque anelli

Il rischio di un altro "Mineirazo", dunque, è dietro l'angolo. Il ricordo della clamorosa eliminazione dal Mondiale giocato in casa due anni fa è infatti ancora vivo nella testa di tutto il popolo carioca. Un'onta che il Brasile "olimpico" vorrebbe cancellare proprio grazie al fenomeno blaugrana: per il momento, assente ingiustificato della competizione. Nonostante la potenza di fuoco brasiliana (che comprende anche Gabriel Jesus e Gabigol), sorprende il dato alla casella "reti segnate". Uno "zero" che ricorda a tutti quanto la maledizione dei cinque anelli continui ad influenzare il calcio verdeoro: mai sul gradino più alto del podio olimpico.

Dentro o fuori

Anche le recriminazioni stanno a zero, soprattutto quelle per il palo colpito da Gabriel Jesus (a porta vuota) contro i "Bafana Bafana" e per la traversa di Renato Augusto nel match contro l'Iraq. Ora per il Brasile è arrivato il momento di svegliarsi e di fare sul serio, anche perché la prossima partita contro la Danimarca sarà già decisiva per i ragazzi del commissario tecnico Rogério Micale: successore del tanto criticato Carlos Dunga. A Neymar e compagni servirà solo un risultato: la vittoria. Quella che i rivali di sempre argentini, sono stati capaci di cogliere contro l'Algeria dopo il passo falso con il Portogallo nella partita d'esordio.

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