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Riccardo Cucchi lascia: Inter-Empoli la sua ultima radiocronaca

A 64 anni il radiocronista con Inter-Empoli chiude la sua magnifica carriera e saluta: ‘Tutto il calcio minuto per minuto”. Cucchi, in Rai da oltre trent’anni, ha raccontato il trionfo Mondiale dell’Italia di Lippi nel 2006.
A cura di Alessio Morra
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Riccardo Cucchi domenica prossima commenterà per l’ultima volta una partita per ‘Tutto il calcio minuto per minuto’. Il bravo e popolarissimo radiocronista si congederà con il match di campionato tra Inter ed Empoli. Cucchi è una delle voci storiche di Radio Rai, lascia a sessantaquattro anni, dopo aver commentato migliaia di partite. La sua voce, indelebile per gli appassionati, si ricorderà sempre anche per il trionfo di Berlino 2006. Cucchi infatti narrò per la radio l’impresa della nazionale di Marcello Lippi.

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Per tantissimi appassionati di calcio senza dubbio è un momento triste questo. Perché chi ama questo sport ha nel cuore la trasmissione radiofonica che da oltre sessant’anni racconta il pallone, e Cucchi a pieno titolo negli anni, dopo aver raccolto l’eredità dei grandi Enrico Ameri, Sandro Ciotti e Alfredo Provenzali, ha portato avanti la grande tradizione delle radiocronache, e lo ha fatto in un’era molto complicata perché oggi il modo di seguire il calcio è cambiato. Da oltre vent’anni ci sono le pay tv, tutti i match possono essere visti dagli appassionati e possono essere seguiti in moltissimi modi. Ma la radio la sua forza non l’ha mai persa e a livello calcistico una parte del merito è proprio di Cucchi. Perché questo bravissimo radiocronista raramente ha alzato i toni, forse mai ha usato una parola fuori posto, non ha mai cercato di diventare più protagonista dell’evento stesso e con un garbo d’altri tempi ha raccontato le gesta dei più grandi campioni degli ultimi trent’anni.

Cucchi è entrato in Rai nel 1979 e per l’azienda ha seguito sei edizioni delle Olimpiadi, sei Mondiali di Calcio e letteralmente ha calcato i campi della Serie A per decenni. Dopo USA ’94 sostituisce Sandro Ciotti e diventa la voce della nazionale azzurra, che commenta anche nella notte trionfale di Berlino. Una storia fantastica quella per l’Italia e anche per il radiocronista, che mette la sua firma sul trionfo del 2006. Un privilegio per pochissimi.

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