866 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Real Madrid, flop Ødegaard: niente promozione con il Castilla

La squadra di Zidane era prima in classifica, poi con il norvegese ha incassato risultati deludenti ed è crollata al nono posto.
A cura di Giuseppe Cozzolino
866 CONDIVISIONI
Immagine

Niente da fare per il Real Madrid Castilla, la squadra B dei blancos che gioca nella Segunda División B spagnola (la terza serie iberica): la formazione allenata da Zinedine Zidane è nona in classifica ad una giornata dalla fine, staccata di cinque punti dalla zona playoff e lontana tredici dal primo posto. E pensare che al giro di boa, la squadra dell'ex-fantasista della Juventus era saldamente in vetta, da sola e pronta a tornare nella Segunda División spagnola, l'equivalente della nostra Serie B, dalla quale era retrocessa lo scorso anno. Il crollo è coinciso con l'arrivo in squadra di Martin Ødegaard, il talento norvegese sul quale il Real Madrid punta per gli anni a seguire.

La colpa, ovviamente, non è del norvegese in quanto tale: ma con il suo arrivo si sono innescate una serie di conseguenze difficilmente prevedibili. Il Real Madrid Castilla era primo al 25 gennaio: Zidane, dopo le polemiche per il patentino, era saldamente in panchina ed in tanti parlavano già di possibile successore di Ancelotti per gli anni a seguire. Tre giorni, era stato presentato Martin Ødegaard, il talento norvegese seguito da mezza Europa e che avrebbe dovuto far fare il salto di qualità alla squadra. Ma i primi problemi iniziano a manifestarsi: Ødegaard guadagna una cifra attorno ai 5 milioni di euro l'anno (contratto fino al 2021), una cifra pazzesca che causa malcontento anche tra i compagni di squadra. Tanti anche i privilegi: si allena con la prima squadra e nel fine settimana va a giocare con il Castilla. Inevitabile la rottura con i "compagni" di squadra, che lo vedono in pratica solo alle partite.

Parte anche la pressione societaria: la dirigenza preme per l'esordio in Liga e Champions League, ma Ancelotti frena. Lo stesso Zidane vorrebbe inserirlo gradualmente nella squadra del Castilla, ma mentre in prima squadra il tecnico emiliano resiste, il francese lo schiera: esordisce l'8 febbraio, ed inizia il crollo del Castilla che incassa una vittoria, quattro pareggi e cinque sconfitte con lui in campo, che segna soltanto un gol. In tre mesi vincerà solo altre due volte, entrambe senza di lui in campo, quando cioè Zidane si è imposto lasciandolo fuori. La stampa ha attaccato duramente società e staff, accusati di non aver saputo gestire il giocatore. Già il 26 marzo, sulle colonne di AS (quotidiano di Madrid e filo-Real), l'affondo era durissimo: "Ødegaard ha mutato l'ecosistema del Castilla, allo spogliatoio non va giù il suo status di galactico". La società per ora fa scudo: se ne parlerà a fine stagione, quando sarà chiaro anche il destino di Ancelotti, a rischio per altre vicende. Ma il rischio di bruciare un ragazzino sì promettente ma che aveva ancora tutto da dimostrare, inizia a palesarsi sulla Casa Blanca.

866 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views