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Real Madrid, esonero Benitez: la decisione

Ufficiale: esonerato Benitez, il nuovo tecnico del Real Madrid è Zinedine Zidane. Dai risultati deludenti al rapporto logoro con lo spogliatoio: 10 motivi alla base del fallimento di Rafa.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo Josè Mourinho, un altro allenatore fa i bagagli. Dopo quella del Chelsea, salta un'altra panchina di un top club europeo. Si tratta di Rafa Benitez che, dopo un campionato non esaltante, ha fallito anche l'ultima chance concessagli dalla dirigenza "merengue". Il pareggio con il Valencia ha fatto scivolare il Real a -4 dall'Atletico Madrid e a -2 dal Barça, dato il via al lavoro di Florentino Perez che da giorni aveva allertato i suoi dirigenti e lo stesso Zinedine Zidane: principale candidato per la successione dell'attuale allenatore nonostante i nomi circolati nelle ultime settimane (dal manager portoghese fino, addirittura, ad Antonio Conte). Esattamente come è successo al collega lusitano, Benitez non aveva più in mano lo spogliatoio ed era pure riuscito a mettersi contro parte della società e l'intera tifoseria madridista. Le ultime ore sono state frenetiche: ci sono stati continui colloqui tra il presidente Perez e i suoi assistenti, per cercare di trovare la soluzione migliore a questo "trend" negativo che ha portato il Real Madrid a staccarsi di quattro punti dai cugini dell'Atletico: attualmente in vetta nella Liga.

Zizou si scalda – I guai di Rafa Benitez, che a dire il vero non è mai entrato nei cuori della tifoseria dei "Blancos", sono cominciati nello scorso novembre dopo l'incredibile sconfitta nel "Clasico" contro il Barcellona: una figuraccia che, dalle parti del "Santiago Bernabeu", ricorderanno ancora a lungo e che mai verrà perdonata all'ex allenatore del Napoli. La recente ed imbarazzante eliminazione dalla Coppa del Re, il rapporto "glaciale" con Cristiano Ronaldo ed il comportamento verso alcuni giocatori della rosa madridista (in particolare Isco e James Rodriguez), hanno aggravato ulteriormente la posizione del tecnico e macchiato il suo curriculum vitae: impreziosito da vittorie importanti, ma anche di "flop" clamorosi come quello di Napoli. La capitale spagnola applaude la promozione in prima squadra di Zinedine Zidane: il "pupillo" di Florentino Perez e l'idolo della tifoseria del Real. Sarà lui – assieme a Santiago Solari, suo secondo – a condurre la squadra in questa restante parte di stagione che, per fortuna dei blancos, non è ancora compromessa.

Dieci motivi per l'esonero di Benitez

Senza troppi giri di parole, ci sono una serie di buoni motivi alla base dell'addio all'ex allenatore del Napoli. Tizzoni ardenti che covano sotto la cenere da tempo. Tizzoni che il pareggio col Valencia ha alimentato. Quali sono le ragioni? Eccole:
1) la fiducia del presidente venuta meno;
2) i risultati al di sotto delle aspettative, basta pensare che Benitez ha fatto meno punti (37) dell'ultimo Ancelotti (42) e meno ancora rispetto a due anni fa (44);
3) il rapporto difficile con i campioni, da CR7 fino a James Rodriguez;
4) il pasticcio Cheryshev, squalificato ma schierato fino a causare l'esclusione del Real dalla Coppa del Re;
5) il rammarico (soprattutto da parte della piazza) per aver lasciato andare Ancelotti, adesso al Bayern Monaco;
6) gli infortuni continui;
7) la diffidenza profonda da parte di un ambiente mai entusiasta dell'arrivo di Rafa a Madrid;
8) l'ombra di Zidane;
9) la stampa, che ha sempre criticato aspramente Benitez al punto da parlare di congiura nei suoi confronti;
10) la perdita di peso del suo principale sponsor, José Angel Sanchez, il direttore generale delle ‘merengues' che ne caldeggiò l'arrivo.

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