Raul Albiol marca stretto Cristiano Ronaldo: “In Italia è diverso, non farà 40 gol”
L'ultima partita con le Furie Rosse di Raul Albiol risale a marzo del 2015, match perso dalla Spagna in amichevole contro l'Olanda. A 33 anni, dopo essere uscito dal giro della Roja, Raul Albiol vi torna per volere del commissario tecnico, Luis Enrique, che ne ha apprezzato l'evoluzione e la costanza di rendimento nel Napoli passato da Rafa Benitez a Maurizio Sarri. In occasione delle gare di Nations League, l'ex centrale del Real Madrid tira fuori dal cassetto quella maglia che aveva conservato come ricordo della carriera e di un'avventura iniziata a Valencia, proseguita alla ‘casa blanca' e sublimata con le convocazioni in nazionale. A Radio Marca il difensore centrale dei partenopei racconta soddisfazione ed emozione di queste ore.
Dopo tanti anni non mi aspettavo sinceramente la chiamata in nazionale – ha ammesso nell'intervista all'emittente radiofonica del giornale -. Per me è un'altra occasione importante da sfruttare. Luis Enrique ci ha spiegato con chiarezza cosa si aspetta da noi e noi dobbiamo adattarci alle sue idee quanto prima possibile.
Perché proprio Raul Albiol? A giudicare da come ha appreso i movimenti di Sarri, da come ha guidato la difesa (e guida tutt'ora) la difesa del Napoli accanto a Koulibaly sarebbe stato un delitto privarsi di un calciatore che in Italia e nel Golfo ha perfezionato movimenti e know-how di centrale. Carlo Ancelotti, giunto quest'anno sulla panchina degli azzurri, ne inserì il nome nella lista dei calciatori da confermare: come fai a rinunciare a un giocatore come lui? Non puoi, soprattutto in un'ottica di rosa che ha bisogno di certezze in una fase di transizione. Il presidente, Aurelio De Laurentiis, lo accontentò e a giugno scorso ne prolungò il contratto fino al 2021. Per l'ex Real è la sesta stagione in Italia e quest'anno si troverà di fronte un altro ex madrileno… Cristiano Ronaldo.
Cristiano è un campione è fortissimo – ha aggiunto Albiol -. Penso, però, che sarà difficile per lui realizzare 40 gol perché il calcio italiano è diverso da quello spagnolo. La mia esperienza a Napoli? In Italia mi hanno dato molto affetto e fiducia e questo mi ha fatto crescere anno dopo anno.